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Arthur C. Clarke.

3001 Odissea finale.

й 1997 by Arthur C. Clarke.
й 1997 RCS Libri S.p.A., Milano.

Titolo originale: 3001 The Final Odyssey.
Traduzione di Sergio Mancini.

A Cherence, Tamara, Melinda. Possiate essere felici in un secolo molto
migliore del mio.

PROLOGO. I PRIMOGENITI.

Chiamiamoli Primogeniti. Benchщ non fossero nemmeno
lontanamente umani, erano fatti di carne e ossa e, dopo aver rivolto lo
sguardo alle profonditр dello spazio, avevano provato timore, e
meraviglia... e solitudine. Appena possibile, avevano cominciato a
cercare amici tra le stelle.
Nelle loro esplorazioni incontrarono la vita sotto molti aspetti e
osservarono il travaglio dell'evoluzione in migliaia di mondi.
Constatarono quanto di frequente i primi flebili guizzi d'intelligenza
fossero apparsi e si fossero spenti nella notte cosmica.
E poichщ, in tutta la galassia, non avevano trovato nulla di pi∙
prezioso della Mente, ne incoraggiarono ovunque il sorgere.
Diventarono agricoltori nei campi delle stelle; seminarono, e a volte
raccolsero. E a volte, con indifferenza, dovettero estirpare le erbacce.
Da molto tempo i grandi dinosauri erano scomparsi la loro
speranza nascente era stata spazzata da un casuale colpo di maglio
proveniente dallo spazio quando la nave da ricognizione entrЄ nel
sistema solare dopo un viaggio di quasi mille anni. PassЄ accanto ai
gelidi pianeti esterni, si arrestЄ brevemente sui deserti di Marte
morente, e ora osservava la Terra.
E laggi∙, sotto di loro, gli esploratori videro un mondo brulicante di
vita. Per anni studiarono, raccolsero, classificarono. Quando ebbero
appreso tutto ciЄ che era possibile apprendere, cominciarono a
intervenire. Manipolarono il destino di molte specie, sulla terra e nei
mari. Ma per almeno un milione di anni non avrebbero potuto
sapere quale dei loro esperimenti avrebbe dato frutti.
Erano pazienti, ma non ancora immortali. C'era tanto da fare in questo
universo di cento miliardi di soli, e altri mondi chiamavano. PerciЄ si
diressero un'altra volta nell'abisso, sapendo che non sarebbero tornati
mai pi∙. D'altronde non ce n'era bisogno: i servitori che avevano
lasciato dietro di loro avrebbero fatto il resto.
Sulla Terra i ghiacciai apparvero e scomparvero, mentre sopra di essi
l'immutabile Luna continuava a nascondere il suo segreto alle stelle.
Con un ritmo ancor pi∙ lento del ghiaccio dei poli, le maree di civiltр
fluirono e defluirono in tutta la galassia. Sorsero e caddero
imperi straordinari, bellissimi, terribili, e trasmisero il loro sapere ai