"Elizabeth A. Lynn - Watchtower" - читать интересную книгу автора (Lynn Elizabeth A)Athor di Tornor, in attesa di veder arrivare gli incursori dell'Anhard, non aveva prestato orecchio alle
dicerie che ave-vano raggiunto la Rocca grazie ai mercanti del sud, dicerie ri-guardo a un Capitano mercenario che stava dando battaglia tra le pacifiche fattorie di Arun, tra i biondi campi baciati dal sole, nel Galbareth. Eppure quell'uomo aveva combattuto contro Tor-nor sempre pronta alla guerra, e l'aveva vinta. ┬лPortalo l├а,┬╗ ordin├▓ Col. Camminarono attraverso il cortile esterno, fino al cancel-lo. Ryke si trovava in difficolt├а sulla neve scivolosa. Il vento gelido lo ravviv├▓ un poco. L'esercito di Col stava tutt'attorno nella forte luce del sole, intento a ripulire il castello. C'era una fila di cadaveri accumulati contro un muro. La maggior parte di essi portava l'equipaggiamento da battaglia, ma uno indos-sava ancora un grembiule di cuoio da cuciniere. Non c'era mo-do di distinguere quale fosse dei cuochi. A un certo punto, Ry-ke cadde. Aspettarono che si rialzasse a fatica, quindi ripresero a camminare. Attraversarono il corpo di guardia interno, passando sot-to ai denti di ferro della grata scorrevole. C'erano delle guardie che stavano sull'attenti. Diverse di loro indossavano roba pre-sa come bottino, contrassegnata dallo stemma col fuoco che ap-parteneva alla Rocca di Zilia, la pi├╣ orientale delle Rocche, a tre giorni di cavallo da Tornor. Ryke non sapeva che cosa fosse successo a Ocel, Signore di quel castello, ed alla sua famiglia: aveva una famiglia molto numerosa. Probabilmente erano tut-ti morti. C'erano altre guardie che sciamavano nel cortile esterno, tra le mura. Una portava una bracciata di frecce usate. Le te-neva per l'estremit├а con le penne, rovinandone la coda. I meri-dionali non sapevano nulla delle armi da lancio. Ryke si chiese se la Rocca avrebbe potuto resistere di pi├╣, nel caso che ci fos-sero state pi├╣ frecce. Gli armaioli della Rocca avevano conti-nuato a rifornire il castello di dardi da Decise che non avrebbe fatto nessuna differenza. Sopra il muro, la bandiera di Athor garriva al vento: raffi-gurava una stella rossa a otto punte in campo bianco. Sotto lo sguardo di Ryke, una piccola figura scura si arrampic├▓ su per il palo e tir├▓ gi├╣ la bandiera. Ryke distolse lo sguardo, renden-dosi conto che Col lo stava osservando. Le manette gli pesava-no dolorosamente sui polsi. Camminarono lungo il muro meridionale. La gabbia dei cani stava in pieno sole ai piedi della torre di guardia: era una piccola palizzata con una piccola tenda di stoffa che le faceva ombra. Athor l'aveva fatta costruire per la sua cagna da caccia e per i suoi cuccioli, ma adesso non c'erano cani, l├м dentro. Er-rel giaceva sulla pietra cosparsa di sterco, sotto una lurida co-perta. Il suo volto era bluastro per il freddo e tagliato vicino alla bocca. Aveva gli occhi chiusi. Solo il regolare innalzarsi e abbassarsi del torace conferm├▓ a Ryke che era vivo. ┬лNon ha un gran bell'aspetto,┬╗ disse l'uomo di cui Ryke non conosceva il nome. Col Istor spieg├▓. ┬лI miei uomini lo hanno trovato sulla strada occidentale, mentre si dirigeva verso la Rocca delle Nuvole. Ne ha uccisi quat-tro, con quel suo lungo arco. Ma lo abbiamo sconfitto.┬╗ Ryke avrebbe voluto stringere entrambe le mani attorno al grosso collo di Col. |
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