"James Herbert - Fluke" - читать интересную книгу автора (Herbert James)a saltella-re lamentandosi, per non cor-rere il rischio che lui si dimen-ticasse del suo dolore, veden-domi,
e mi strozzasse. Anch'io non volevo pi├╣ rimanere con loro, e non protestai quando mi gett├▓ fuori della porta di casa. La grande mano discese su di me per un'ultima carezza. тАФ Vai, vai adesso. Vai via тАФ disse Bella non senza gentilezza; poi la porta si chiuse, e io fui di nuovo solo. Esitai un attimo guardando con nostalgia la porta verde; ma quando si riapr├м vidi Ar-nold col viso insanguinato e tremante di rabbia, e allora ca-pii che avrei fatto meglio ad andarmene. Schizzai via, con l'uomo alle calcagna. Credo che si sia pi├╣ veloci per il terrore che per l'ira; co-munque, ben presto la distan-za tra noi aument├▓. Di nuovo immagini velocis-sime e confuse: automobili, gente, edifici. Tutto confuso, tutto come sfuocato. Solo l'a-cuta fraganza che proveniva dalla base di un lampione ar-rest├▓ la mia fuga. Frenai slit-tando, con le zampe di dietro che volevano sorpassare quelle davanti, e riuscii a compiere una goffa curva a U. Trotterellai fino a quella colonna para-disiaca, i sensi acuti, il naso di-latato. Di tutti gli odori che avevo sentito finora, questo era di gran lunga il pi├╣ interessan-te. Era cane, capisci, cane pu-ro. Da quella base di cemento esalavano sei o sette personali-t├а diverse - senza contare un paio di odori umani - e io li fiutavo estasiato. Avevo gi├а an-nusato alberi e lampioni in pre-cedenza, ma ora mi sembrava che i miei sensi si fossero come risvegliati, fatti pi├╣ acuti. Quasi quasi riuscivo a vedere i cani che avevano contrassegnato quel lampione, con tanta chia-rezza che avrei potuto parlar-gli: come se avessero lasciato un messaggio indirizzato a me. Ero in grado anche di percepi-re l'odor di femmina della mia specie, e questo ├и il motivo per cui i cani sono tanto interessati alla loro urina: scatta l'istinto sessuale, la ricerca del partner. Ragazzi e ragazze avevano la-sciato il loro biglietto da visita quasi per dire: io sono stato qui, questa ├и la mia zona: se siete interessati, ├и probabile che ricapiti da queste parti. Ma in quel tempo ero troppo gio-vane perch├й l'istinto sessuale agisse appieno su di me, e que-gli odori forti ma gustosi mi Quando il mio naso fu sazio di odori, presi a fiutare il mio cammino lungo il marciapiede, dimentico dei passanti, perduto tra tracce invisibili e intricate. Dopo poco mi riscossi udendo dei rumori che non riconosce-vo. Dapprima era come uno starnazzare confuso, come di oche eccitate; poi, man mano che mi avvicinavo alla fonte del rumore, il suono assunse caratteri umani. Affrettai il pas-so, eccitato da quei suoni biz-zarri e interessanti. C'era una strada, ampia co-me un fiume, e io esitai prima di attraversarla: fortunatamen-te, nessun mostro corazzato mi venne addosso. Quel suono era ormai molto vicino: girai l'an-golo e vidi da dove proveniva: un numero enorme di bambini che correvano, saltavano, gri-davano, strillavano, ridevano, piangevano e giocavano. Ave-vo trovato una scuola. Il mec-canismo automatico che presie-deva ai movimenti della mia coda entr├▓ in azione e io bal-zai avanti, infilando la testa tra le sbarre che circondavano il posto dove i bambini gioca-vano. Un gruppo di ragazzine mi vide: corsero felici verso di me, sporgendo le braccia tra le sbarre per accarezzarmi la schiena. Strillarono con finto terrore ogni volta che cercavo di prendere con i denti le mani che mi accarezzavano la testa; non avevo intenzione di mor-derle, volevo solo sentire la lo-ro carne morbida, degustarla. In un attimo si form├▓ un gran-de semicerchio di bambini in-torno alla mia testa che sbuca-va dalle sbarre; i ragazzi pi├╣ grandi fendevano la folla per portarsi in prima fila. Nella mia bocca cominciarono a piovere pezzi di dolce, caramelle, boc-coni vari; io ingoiavo tutto con entusiasmo, e i bambini ritrae-vano in fretta le dita quando avevano l'impressione che avrei ingoiato anche quelle. Una ragazzina dai capelli color tramonto avvicin├▓ la sua faccia alla mia e con la lingua le lec-cai le guance e il naso. Lei non si tir├▓ indietro, ma mi tenne ab-bracciato per il collo. |
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