"Christopher Paolini - Eldest (L'Eredit" - читать интересную книгу автора (Paolini Christopher)avevano scoperto.
Arya corrugЄ le sopracciglia oblique. лNon ha senso.╗ лVorresti inseguirli?╗ Lei lo guardЄ per un lunghissimo istante. лWiol ono.╗ Per te. Poi si slanciЄ verso il tunnel; e la lama della sua spada brillЄ unТultima volta prima di venire inghiottita nelle viscere della terra. Fremente dТinutile rabbia, Eragon si sedette a gambe incrociate accanto ad Ajihad per vegliare il cadavere. Non riusciva ancora ad accettare il fatto che Ajihad fosse morto e Murtagh scomparso. Murtagh. Figlio di uno dei Rinnegati - i tredici Cavalieri che avevano aiutato Galbatorix a distruggere lТordine e ad autoproclamarsi re di Alagaщsia e amico di Eragon. Pi∙ di una volta Eragon aveva desiderato che Murtagh se ne andasse, ma adesso che non cТera, la sua assenza gli lasciava un vuoto inatteso. ContinuЄ a restare seduto, mentre Orik arrivava con gli uomini. Non appena vide Ajihad, Orik pestЄ i piedi con foga e imprecЄ nella lingua dei nani, roteando lТascia per poi abbatterla sulla carcassa di un Urgali. Gli uomini rimasero impietriti. Torcendosi le mani callose e sporche di terra, il nano borbottЄ: лAh, vedrai adesso che vespaio si solleverр. Non ci sarр pace fra i Varden dopo questa sciagura. Barzuln, qui le cose si complicano. Hai fatto in tempo ad ascoltare le sue ultime parole?╗ Eragon scoccЄ unТocchiata a Saphira. лAspetterЄ di trovarmi di fronte alla persona giusta prima di ripeterle.╗ лCapisco. DovТш Arya?╗ Eragon indicЄ il tunnel. Orik imprecЄ di nuovo, poi scrollЄ la testa e si accovacciЄ. JЄrmundur arrivЄ poco dopo con dodici plotoni da sei uomini ciascuno. IndicЄ loro di attendere fuori dal cerchio di cadaveri e proseguь da solo. ToccЄ la spalla di Ajihad. лMio buon amico, come ha potuto il destino essere tanto crudele? Sarei arrivato prima, se non fosse stato per la vastitр di questa maledetta montagna, e forse ti saresti salvato. La sventura ci ha colpiti al culmine del nostro trionfo.╗ Eragon gli accennЄ sottovoce di Arya e della scomparsa dei Gemelli e di Murtagh. лNon avrebbe dovuto allontanarsi╗ replicЄ JЄrmundur, rialzandosi in piedi, лma al momento non possiamo fare nulla. Metteremo delle sentinelle sul posto, ma ci vorrр almeno unТora prima di poter convocare le guide dei nani per unТaltra spedizione nei tunnel.╗ лSarЄ lieto di guidarla╗ si offrь Orik. JЄrmundur rivolse uno sguardo mesto verso Tronjheim. лNo, Rothgar avrр bisogno di te. Andrр qualcun altro. Mi rincresce, Eragon, ma tutte le persone pi∙ influenti dovranno attendere qui finchщ non sarр nominato il successore di Ajihad. Arya dovrр cavarsela da sola... E comunque non saremmo mai in grado di raggiungerla.╗ Eragon annuь, accettando lТinevitabile. JЄrmundur lasciЄ vagare lo sguardo prima di dire ad alta voce, perchщ tutti potessero udirlo: лAjihad ш morto da vero guerriero! Guardate, ha ucciso cinque Urgali, quando ne sarebbe bastato uno soltanto a sopraffare un uomo qualsiasi. Lo seppelliremo con tutti gli onori, e che gli dei accolgano con benevolenza il suo spirito. Sollevate lui e i nostri compagni sui vostri scudi e riportateli a Tronjheim... e non abbiate pudore di mostrare le vostre lacrime, poichщ questo ш un giorno di grande lutto che tutti ricorderanno. Io prego perchщ presto possiamo avere il privilegio di affondare le nostre lame nei mostri che hanno ucciso il nostro condottiero!╗ I soldati sТinginocchiarono come un sol uomo, scoprendosi la testa in segno di rispetto. Poi si alzarono, e con deferenza sollevarono Ajihad sugli scudi che si appoggiarono in spalla. Molti dei Varden erano scossi dai singhiozzi, le folte barbe inzuppate di lacrime, ma nessuno venne meno al suo dovere e lasciЄ che Ajihad scivolasse. Marciando solenni, tornarono a Tronjheim, con Eragon e Saphira al centro del corteo. Il Consiglio degli Anziani Eragon si destЄ e si voltЄ verso il bordo del letto, scrutando la stanza immersa nella luce soffusa che proveniva da una lanterna schermata. Si alzЄ a sedere e guardЄ Saphira che dormiva. I suoi fianchi possenti si espandevano e si contraevano, al ritmo degli enormi mantici dei polmoni che soffiavano lТaria attraverso le narici squamose. Eragon pensЄ allТinferno ruggente che ormai la dragonessa era capace di sprigionare a comando dalle fauci. Era uno spettacolo mozzafiato, quando fiamme in grado di sciogliere il metallo le guizzavano fra le zanne dТavorio e la lingua senza intaccarle. Dalla prima volta in cui aveva sputato fuoco, durante il duello di Eragon con Durza, gettandosi in picchiata su di loro dalla sommitр di Tronjheim, Saphira approfittava di ogni occasione per sfoggiare il suo nuovo talento. Soffiava continuamente minuscole vampe di fuoco per incenerire piccoli oggetti. Poichщ Isidar Mithrim era andata distrutta, non erano pi∙ potuti alloggiare nella roccaforte dei draghi situata sopra di essa. I nani avevano offerto loro un vecchio corpo di guardia al pianterreno di Tronjheim. Era unТampia camerata, ma aveva il soffitto basso e le pareti scure. LТangoscia tornЄ a impadronirsi di Eragon quando ripensЄ agli eventi del giorno prima. Gli occhi gli si riempirono di lacrime; una gli cadde nel palmo della mano. Non avevano avuto notizie di Arya fino a tarda notte, quando era riemersa dal tunnel, esausta e con i piedi sanguinanti. Malgrado i suoi sforzi - e la sua magia - gli Urgali le erano sfuggiti. ФHo trovato questiФ aveva detto. E mostrЄ uno dei mantelli viola dei Gemelli, strappato e macchiato di sangue; la tunica di Murtagh; ed entrambi i suoi guanti di pelle. ФErano sul ciglio di un nero abisso, dove non arriva nessun tunnel. Gli Urgali devono averli spogliati di corazze e armi, e aver gettato i corpi nella voragine. Ho provato a divinare sia Murtagh che i Gemelli, ma non ho visto altro che le tenebre dellТabisso.Ф I suoi occhi avevano incontrato quelli di Eragon. ФMi dispiace. Sono morti.Ф Soltanto adesso Eragon si concesse lТamaro lusso di piangere Murtagh. Il suo cuore era oppresso da una strisciante e spaventosa sensazione di perdita, resa ancor pi∙ dolorosa dal fatto che, nel corso degli ultimi mesi, gli era diventata sempre pi∙ familiare. MormorЄ: лDraumr kєpa.╗ Le tenebre pervasero la goccia, trasformandola in una minuscola cupola nera nel suo palmo dТargento; balenЄ un guizzo fulmineo, come un improvviso frullo dТali davanti a una luna offuscata... poi pi∙ nulla. UnТaltra lacrima raggiunse la prima. Eragon trasse un profondo respiro, raddrizzЄ la schiena e tentЄ di rilassarsi. Da quando si era ripreso dalla ferita di Durza, aveva capьto, per quanto fosse umiliante, di aver vinto per un semplice colpo di fortuna. Se mai dovessi affrontare un altro Spettro, o i RaТzac, o Galbatorix, dovrЄ essere pi∙forte per assicurarmi la vittoria. Brom avrebbe potuto insegnarmi di pi∙, lo so. Ma senza di lui, non ho che unТunica scelta: gli elfi. Il respiro di Saphira accelerЄ, e la dragonessa aprь gli occhi con un immane sbadiglio. Buongiorno, piccolo mio. ╚ buono davvero? Eragon abbassЄ lo sguardo e strinse con forza il bordo del materasso. ╚ terribile... Murtagh e Ajihad... Perchщ le sentinelle nei tunnel non ci hanno avvertiti degli altri Urgali? Quei mostri non possono aver seguito il gruppo di Ajihad senza farsi notare... Arya aveva ragione, non ha senso. Potremmo non conoscere mai la veritр, disse Saphira in tono sommesso. Si alzЄ, e le ali sfiorarono il soffitto. Devi mangiare qualcosa, poi andremo a scoprire cosТhanno in mente i Varden. Non cТш tempo da perdere. Potrebbero scegliere un nuovo capo nel giro di poche ore. Eragon assentь, ripensando alla scena che aveva lasciato la sera prima: Orik che correva da re Rothgar per annunciargli la triste novella, JЄrmundur che scortava il corpo di Ajihad dove avrebbe riposato fino alle esequie, e Arya che restava da sola a osservare quanto le accadeva intorno. Eragon si alzЄ e prese sia ZarТroc che lТarco, poi si chinЄ a raccogliere la sella di Saphira. Una fitta lancinante gli percorse la spina dorsale; crollЄ a terra in preda alle convulsioni, con le braccia che annaspavano cercando di toccare la schiena. Era come se lo stessero segando in due. Saphira ringhiЄ quando fu raggiunta dalla sensazione straziante. CercЄ di alleviare il dolore del giovane con la propria mente, ma senza esito. LТistinto la portЄ a sollevare di scatto la coda, come pronta a combattere. LТattacco durЄ alcuni minuti per poi ridursi a una serie di spasmi sempre pi∙ lievi, lasciando Eragon boccheggiante. Aveva il volto madido di sudore, i capelli incollati alla testa e gli occhi che gli bruciavano. PiegЄ indietro il braccio e cercЄ a tastoni la parte superiore della cicatrice. Era bollente, infiammata e sensibile al tatto. Saphira abbassЄ il muso e gli sfiorЄ il braccio. Oh, piccolo mio... ╚ stata la crisi peggiore, disse lui, rialzandosi a fatica. La dragonessa lasciЄ che Eragon si appoggiasse a lei, mentre si asciugava il sudore con un telo per poi avviarsi barcollante alla porta. Ti senti abbastanza in forze per andare? Dobbiamo. ╚ nostro obbligo, in quanto drago e Cavaliere, rendere una dichiarazione pubblica in merito alla scelta del prossimo capo dei Varden, e forse addirittura influenzarla. Non posso ignorare lТimportanza della nostra posizione; ormai esercitiamo una grande autoritр sui Varden. Se non altro, non ci sono i Gemelli a rivendicare la stessa posizione. ╚ lТunica nota positiva in questa tragedia. DТaccordo, allora, ma Durza si meriterebbe mille anni di tormenti per ciЄ che ti ha fatto. Eragon borbottЄ un assenso. Ma tu stammi vicina. Insieme si avviarono nel dedalo di corridoi di Tronjheim, diretti alla cucina pi∙ vicina. La gente si fermava e sТinchinava al loro passaggio, mormorando ФArgetlamФ o ФAmmazzaspettriФ. Perfino i nani accennavano il gesto, anche se non cosь spesso. Eragon rimase colpito dalle espressioni tetre e malinconiche degli umani, e dagli abiti scuri che indossavano in segno di lutto. Molte donne erano vestite di nero da capo a piedi, con veli di merletto drappeggiati sul viso. In cucina, Eragon prese un piatto di pietra colmo di cibo e si sedette a un tavolino basso. Saphira lo osservava con attenzione, nel caso gli venisse unТaltra crisi. Molte persone provarono ad avvicinarsi, ma lei le tenne a distanza sollevando un labbro e ringhiando piano, chiaro monito a non fare un altro passo. Eragon fingeva di ignorare gli intrusi e piluccava il cibo. Alla fine, nel tentativo di distogliere la mente da Murtagh, chiese: Chi credi abbia i mezzi per controllare i Varden, ora che Ajihad e i Gemelli sono morti? Saphira esitЄ. ╚ possibile che sia tu, se le ultime parole di Ajihad devono essere interpretate come una benedizione a garanzia della successione. Non credo che qualcuno oserebbe opporsi. Tuttavia, non mi pare la giusta via da percorrere. Prevedo soltanto guai da quella parte. Sono dТaccordo. Tanto pi∙ che Arya non approverebbe, e potrebbe addirittura rivelarsi un pericoloso nemico. Gli elfi non possono mentire nellТantica lingua, ma non hanno scrupoli a farlo nella nostra... Arriverebbe perfino a negare che Ajihad abbia mai pronunciato quelle parole, se dovesse servire ai suoi scopi. No, non voglio quellТincarico... Che ne dici di Jormundur? Ajihad lo chiamava il suo braccio destro. Purtroppo non sappiamo molto di lui o degli altri capi dei Varden. ╚ passato troppo poco tempo da quando siamo arrivati qui. Dovremo esprьmere il nostro parere basandoci sulle nostre sensazioni e impressioni, senza il beneficio della storia. Eragon spappolЄ tra le dita un grumo di crema di tubero. Non dimenticare Rothgar e i clan dei nani; non se ne staranno in disparte. Salvo Arya, gli elfi non potranno interferire nella successione... sarр presa una decisione prima che una sola parola di tutto questo li raggiunga. Ma non si possono ignorare i nani. Rothgar appoggia i Varden, ma se incontra lТopposizione di un numero sufficiente di clan, potrebbe essere indotto a sostenere qualcuno inadeguato al comando. E chi potrebbe essere? Una persona facilmente manovrabile. Eragon chiuse gli occhi e appoggiЄ la schiena al muro. Potrebbe essere chiunque nel Farthen D∙r. Chiunque. |
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