"La Luna è una severa maestra" - читать интересную книгу автора (Heinlein Robert Anson)

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In aprile e maggio raddoppiammo gli sforzi per sollevare i Lunari contro il Governatore e costringere il Governatore stesso ad adottare una politica repressiva.

Mort il Carceriere, però, non era tanto stupido. In realtà non avevamo motivi personali di odio contro di lui se non il fatto che era il simbolo dell’Ente. Era necessario spaventarlo sul serio per costringerlo a reagire duramente.

Il Lunare medio era indifferente. Disprezzava il Governatore, ma con quel sentimento amorfo che non crea rivoluzionari. In realtà, niente gli importava all’infuori della birra, le donne, il gioco e il lavoro. Il solo elemento che impediva alla Rivoluzione di morire d’anemia era il fatto che gli Arditi del corpo di pace avevano un vero talento per suscitare disordini. Però dovevamo continuare a stuzzicarli.

Insistemmo. Mike adattò con nuove parole le vecchie canzoni rivoluzionarie: La Marsigliese, L’Internazionale e Yankee Doodle. Simon Jester si occupò della diffusione, e quando una di esse prendeva piede la facevamo trasmettere, senza le parole, alla radio e alla televisione. Tutto questo metteva il Governatore nella sciocca situazione di dover proibire certe canzoni: era quello che volevamo, e la gente le fischiava per strada.

Mike si mise poi a studiare le voci e le espressioni consuete del Vice Amministratore Capo e di altri capi sezione dell’Ente e il Governatore cominciò a ricevere frenetiche telefonate notturne dai suoi collaboratori. Loro negavano di averle fatte, naturalmente. Così Alvarez dispose un controllo delle linee telefoniche per rintracciare la prima chiamata notturna… e, naturalmente, con l’aiuto di Mike, Alvarez scoprì che proveniva dal telefono privato del capo, e che la voce era quella del Governatore in persona.

La successiva chiamata pirata a Mort parve venire da Alvarez e ciò che Mort ebbe a dire ad Alvarez il giorno dopo e ciò che Alvarez disse per difendersi può essere descritto come una conversazione caotica, venata di follia.

Prof costrinse Mike a smettere quel gioco. Temeva che Alvarez potesse perdere il posto, e noi non volevamo: faceva troppo bene i nostri interessi. Ma a quel punto gli Arditi del corpo di pace erano stati spediti in missione due volte in una sola notte, in base a quello che era sembrato un ordine del Governatore. Il morale delle truppe ne fu ulteriormente minato e il Governatore si convinse di essere circondato da traditori fino nella sua stessa famiglia, mentre i suoi collaboratori erano sicuri che gli avesse dato di volta il cervello.

Sulla Lunaya Pravda apparve un’inserzione che annunciava la conferenza del dottor Adam Selene sul tema Poesia e Arte sulla Luna: un Nuovo Rinascimento. Nessun compagno vi si fece vedere, dato che avevamo passato parola in tutte le cellule di stare alla larga. Quando tre squadre di Arditi accorsero sul luogo della conferenza, non c’era nessuno. Il direttore del giornale ebbe il suo da fare per spiegare che non riceveva personalmente le inserzioni pubblicitarie e che quella era stata ordinata agli sportelli e pagata in contanti. Gli fu ordinato di non accettare più inserzioni a nome di Adam Selene. Poi venne un contrordine: accettare qualsiasi cosa da parte di Adam Selene, ma avvertire subito Alvarez.


La nuova catapulta fu sperimentata mediante il lancio di un peso nell’Oceano Indiano meridionale, a 35° Est e 60° Sud in un punto frequentato solo da pesci. Mike fu orgogliosissimo della sua precisione dato che aveva potuto controllare la traiettoria solo due volte e senza ricorrere ai radar. Praticamente aveva mirato a occhio. Le notizie provenienti dalla Terra parlavano di una gigantesca meteorite caduta nella zona sub-Antartica. Il radiotelescopio di Capetown aveva localizzato il punto di caduta, che coincideva perfettamente con l’obiettivo di Mike. Mike mi telefonò per vantarsi, mentre riceveva il notiziario serale della Reuter. — Te l’avevo detto che avrei fatto centro — esclamò entusiasta. — Ho visto la caduta. Che spruzzi meravigliosi! — I successivi rapporti dei laboratorii sismografia sull’onda d’urto e l’analisi delle maree da parte delle stazioni oceanografiche confermarono il successo di Mike.

Per fortuna quello era l’unico proiettile disponibile, data la difficoltà di procurarsi il contenitore d’acciaio per i sassi, altrimenti Mike avrebbe chiesto di provare ancora il suo nuovo giocattolo.

I Berretti della Libertà cominciarono a fare la loro comparsa in capo ai giovani stilyagi e alle loro amiche. Simon Jester se ne infilò uno sulle corna. Un grande magazzino li dava in omaggio ai clienti. Alvarez ebbe un penoso incontro con il Governatore, durante il quale Mort gli chiese se riteneva necessario agitarsi ogni volta che i ragazzi cambiavano moda. Forse Alvarez era uscito di senno?

Il 3 maggio ’76 settantuno uomini di nome Simon furono fermati e interrogati, poi rilasciati. La notizia non apparve su nessun giornale. Ma tutti lo seppero lo stesso: la diffondemmo noi fino alle cellule J, e dodicimila persone poterono far circolare una notizia più in fretta di quanto avessi immaginato. Sottolineammo che uno di questi uomini pericolosi aveva solo quattro anni: questo particolare non era vero, ma risultò molto efficace.


Stu LaJoie rimase con noi per tutto febbraio e marzo, e tornò sulla Terra soltanto ai primi di aprile. Per due volte cambiò il biglietto per la nave successiva. Quando gli feci notare che stava avvicinandosi a quell’invisibile linea in cui intervengono mutamenti fisiologici irreversibili, sorrise e mi disse di non preoccuparmi. Ma si diede da fare per esercitarsi con la centrifuga.

Stu non voleva andarsene nemmeno in aprile. Wyoh e le mie mogli gli diedero il bacio d’addio e lui assicurò a tutte che sarebbe tornato. Se ne andò perché aveva una missione da compiere: ormai era un membro del Partito.

Non presi parte alla decisione di reclutare Stu; non volevo far pesare il mio pregiudizio a suo favore. Wyoh e Mike non ebbero dubbi e ritennero di dover correre il rìschio. Accettai con molto piacere la loro decisione.

Eravamo diventati tutti amici di Stu LaJoie: io, Prof, Mike, Wyoh, Mum, anche Sidris, Lenore e Ludmilla, i nostri ragazzi, Hans, Ali e Frank. Fu proprio la famiglia Davis la principale fonte di attrazione per lui. Non fu un ostacolo il fatto che Lenore fosse la più bella ragazza di Luna City e nemmeno che Stu fosse la persona più affascinante che fosse venuta in casa nostra. Mum era molto materna con lui, Hans gli mostrava le fattorie e Stu si sporcò, sudò e lavorò con i nostri ragazzi nelle gallerie. Ci aiutò nel raccolto (e le nostre api lo punsero), imparò a usare una tuta a pressione, salì in superficie con me a riparare la batteria solare, aiutò Anna a macellare un maiale e imparò a conciare la pelle, conversò con Granpà, rispettoso delle sue ingenue cognizioni della Terra, lavò i piatti insieme a Milla (una cosa che nessun maschio della mia famiglia faceva), si rotolò sul pavimento con cani e bambini, imparò a macinare il grano e fece scambi di ricette con Mum.

Lo avevo presentato fin dall’inizio al Professore, il quale cominciò il sondaggio delle sue opinioni politiche. Niente era stato compromesso e avremmo potuto ritirarci in qualsiasi momento, quando Prof lo presentò ad Adam Selene, un personaggio con cui si poteva solo parlare per telefono dato che attualmente si trovava a Hong Kong Luna. Quando Stu aderì alla nostra causa, lasciammo da parte la finzione e gli comunicammo che Adam era il presidente e che lui non avrebbe potuto incontrarlo per ragioni di sicurezza.

Wyoh fece di più, e fu dietro suo consiglio che Prof rovesciò infine le carte e informò Stu che stavamo preparando la rivoluzione. Non fu una sorpresa per Stu: l’aveva immaginato e aspettava che ci decidessimo ad avere fiducia in lui.

Dicono che la fede smuova le montagne. Io non so se Wyoh si sia servita di argomenti o di altri mezzi per convincere Stu. Non ho mai cercato di scoprirlo. Ma so che Wyoh ha avuto molto più a che fare con la mia adesione alla causa, di tutte le teorie del Professore o delle cifre di Mike. Se Wyoh dovette ricorrere a metodi forti con Stu, non sarebbe comunque stata la prima eroina ad averlo fatto per il bene del proprio Paese.

Stu tornò sulla Terra con un codice speciale per messaggi. Io non sono un esperto di codici e cifrali se non per il fatto che un tecnico di calcolatori deve apprenderne i princìpi durante lo studio della teoria. Il cifrario è uno schema matematico in base al quale ogni lettera viene sostituita da un’altra. Lo schema più semplice è quello di mutare l’ordine delle lettere dell’alfabeto. Ci sono cifrari incredibilmente complicati, specie se ideati con l’aiuto di un calcolatore. Ma tutti i cifrari hanno la debolezza di seguire uno schema prefissato. Se un cervello elettronico li può pensare, un altro può trovarne la chiave.

I codici non hanno la stessa debolezza. Prendiamo ad esempio il gruppo di lettere GLOPS. Vuol dire Zia Minnie sarà a casa giovedì, oppure indica il numero 3,14159?

Ogni gruppo di lettere assume di volta in volta il significato che gli si attribuisce e nessun calcolatore può arrivare ad analizzarlo lavorando esclusivamente sulle singole lettere. Dando a un calcolatore un numero sufficiente di gruppi di lettere e una teoria razionale sui significati o sugli argomenti possibili, la macchina riuscirà, prima o poi, a trovare la chiave del codice, perché sarà il significato stesso dei gruppi di lettere a indicare gli schemi logici del codice.

Ma è un problema di natura diversa e su un piano molto più complesso.

Il codice che scegliemmo noi era il più comune usato sia sulla Terra sia sulla Luna per le trasmissioni di informazioni economiche. Noi lo modificammo leggermente. Prof e Mike trascorsero lunghe ore a discutere quali notizie il Partito avrebbe voluto inviare al suo agente sulla Terra o ricevere da lui; poi Mike si mise al lavoro e ideò una nuova serie di significati nel codice commerciale standard, che potevano voler dire tanto: Acquista le azioni tal dei tali quanto: Mettiti in salvo, ci hanno scoperto. Oppure qualsiasi altra cosa, dato che il codice conteneva speciali cifrari che permettevano di dire anche le frasi che non erano state previste.

Una sera Mike fece stampare nella tipografia della Lunaya Pravda il nuovo codice, e il redattore del turno di notte lo passò a un altro compagno che lo trasformò in un minuscolo rotolino di pellicola fotografica. Il microfilm passò di mano in mano, senza che nessuno sapesse che cosa stesse maneggiando e perché.

Finì in tasca a Stu. Il controllo del bagaglio imbarcato era divento molto rigido e veniva compiuto da Arditi di cattivo carattere. Stu, però, era certo di evitare guai. Forse inghiottì il microfilm.

Da allora, parte dei dispacci diretti alla Terra dalla Compagnia LuNoHo raggiunsero Stu tramite il suo agente di cambio di Londra. Lo scopo di questi messaggi era in parte di natura finanziaria. Il Partito aveva bisogno di spendere soldi sulla Terra e la LuNoHo trasferì laggiù dei fondi, e non tutti rubati, dato che alcune iniziative erano andate bene; il Partito aveva bisogno di più soldi sulla Terra di quanti ne potessimo trasferire e Stu fu incaricato di speculare, in base alla conoscenza dei segreti della rivoluzione. Lui, Prof e Mike avevano discusso per ore il problema di quali azioni sarebbero salite, quali sarebbero scese eccetera, dopo il giorno fatidico. Questa era roba per i denti di Prof, un tipo di gioco che non fa per me.

Una certa quantità di denaro era necessaria prima del giorno della rivoluzione per costruire il clima adatto sulla Terra. Avevamo bisogno di pubblicità, dovevamo poter contare su deputati e senatori delle Nazioni Federate, era indispensabile che alcune Nazioni ci riconoscessero appena avessimo conquistato il potere, che gente qualsiasi dicesse ad altra gente qualsiasi, fra un sorso e l’altro di birra: Ma che cosa c’è su quel mucchio di sassi, che valga la pelle di un nostro soldato? Che vadano all’inferno, per la loro strada, dico io!

Quattrini per la pubblicità, quattrini per organizzazioni false e per infiltrarsi in organizzazioni vere, quattrini per fare uscire su riviste scientifiche i dati sulla vera natura dell’economia lunare e farli poi riprendere dalla stampa popolare. Ancora soldi per convincere il ministero degli Esteri di almeno una grande Nazione che una Luna Libera sarebbe stata un vantaggio per tutti, soldi per vendere l’idea del turismo lunare a una grande compagnia di viaggi…

Troppi soldi! Stu offrì il proprio patrimonio e Prof non lo scoraggiò. Se uno impegna il patrimonio, impegna anche il cuore. Ma ci volevano ugualmente moltissimi soldi, troppi per noi. Non so se Stu potesse mettere a disposizione più di un decimo del necessario: lo speravo. Per lo meno era un canale aperto sulla Terra. Prof sosteneva che le comunicazioni entro il campo nemico erano essenziali in qualsiasi guerra, sia che la si dovesse combattere sia che si dovesse trovare una soluzione pacifica. Prof era un pacifista e non smetteva mai di essere razionale. Sarebbe stato un grandissimo teologo.

Appena Stu giunse sulla Terra, Mike calcolò a una contro tredici le nostre possibilità di successo.

Gli chiesi perché diavolo diminuissero. — Vedi, Man — mi spiegò con pazienza — la missione di Stu accresce il rischio. Il fatto che sia necessario non cambia che il rischio sia aumentato.

Non risposi.

Poco dopo, verso metà maggio, un nuovo fattore ridusse parte del rischio ma rivelò altri pericoli non previsti. Mike si occupava anche delle comunicazioni tramite micro-onde fra la Luna e la Terra: messaggi commerciali, dati scientifici, notiziari giornalistici, televisione, collegamenti radio-telefonici, amministrazione dell’Ente e la corrispondenza segreta del Governatore.

A parte quest’ultima, Mike poteva leggere tutte le comunicazioni via micro-onde, compresi i codici cifrati commerciali. Interpretare i cifrari era un gioco di parole incrociate per lui e nessuno aveva sospetti nei confronti di una macchina. Tranne il Governatore, e penso che lui non si fidasse in genere di nessuna macchina. Era il tipo che trova misterioso e sospetto qualsiasi attrezzo più complicato delle forbici. Mentalità primitiva.

Il Governatore si serviva di un codice che Mike non aveva mai visto. Usava anche cifrari che non passavano attraverso Mike, ma utilizzava per questi un piccolo cervello elettronico molto sciocco, sistemato nell’ufficio della sua residenza privata. Era ovvio che si sentisse perfettamente al sicuro.

Mike riuscì a rompere il segreto dei suoi cifrari e intercettare le comunicazioni del calcolatore privato. Non affrontò il problema dell’interpretazione del codice fino a quando glielo suggerì il Professore. Fino a quel momento non l’aveva mai interessato.

Appena Prof gliel’ebbé chiesto, Mike si mise ad analizzare le comunicazioni segrete del Governatore. Dovette cominciare da zero, poiché in passato aveva sempre cancellato i messaggi del Governatore appena gli giungeva dalla Terra il segnale di ricevuto. Lentamente, molto lentamente, accumulò dati necessari all’analisi. Fu un lavoro maledettamente lento, dato che il Governatore ricorreva al codice solo quando era realmente necessario. A volte passava un’intera settimana fra un messaggio e l’altro. A poco a poco Mike fece elenchi di significati possibili per ogni gruppo di lettere, assegnando una probabilità a ciascun significato. Un codice non si lascia violare tutto d’un colpo. È possibile conoscere un significato di novantanove gruppi di lettere in un messaggio di cento e non afferrare il senso del messaggio perché il centesimo gruppo rimane incomprensibile.

Tuttavia, anche chi si serve di codici ha qualche problema: se il gruppo di lettere GLOPS giunge al destinatario come GLOPT, il messaggio rimane senza senso anche per lui. Per questo, qualsiasi metodo di comunicazone in cifra o in codice ha bisogno di ripetizioni continue: furono proprio le ripetizioni l’asso nella manica di Mike, e lui vi si dedicò con la pazienza propria delle macchine.

Mike riuscì a risolvere quasi tutto il codice del Governatore prima di quanto avesse previsto. Il Governatore mandava più messaggi segreti che in passato e quasi tutti vertevano su un unico argomento, con grande vantaggio per l’interpretazione di Mike: l’argomento era sicurezza e sovversione.

Scoprimmo che Mort lanciava alla Terra appelli d’aiuto.

Comunicò che attività sovversive erano in corso nonostante il recente invio di due falangi di Arditi e chiese un numero di soldati sufficiente a piantonare tutti i punti strategici in ciascuna grotta abitata.

La direzione terrestre dell’Ente ribatté che la sua richiesta era esagerata, che le Nazioni Federate non avevano più reparti disponibili da mandare sulla Luna (i soldati terrestri inviati sulla Luna erano perduti per sempre) e che tali richieste non dovevano nemmeno essere fatte. Se volevano altre guardie, che le reclutassero fra i nuovi deportati, tenendo presente che la spesa relativa doveva essere coperta con fondi reperiti sulla Luna; la Terra non era più disposta a spendere altri soldi. Invece, perché non si affrettava a riferire sulle iniziative prese per aumentare le quote di grano, come da precedente accordo tal dei tali?

Il Governatore, a sua volta, rispose che se le sue richieste, estremamente limitate, di personale di sicurezza bene addestrato e non di deportati privi di addestramento, infidi e incapaci, non fossero state soddisfatte non avrebbe più potuto assicurare nemmeno l’ordine pubblico, altro che le nuove quote di grano.

La risposta della Terra, in tono derisorio, chiese quale importanza avesse che degli ex prigionieri volessero azzuffarsi nelle loro tane, e se la cosa lo preoccupava, perché non pensava di sospendere l’erogazione di energia elettrica come era stato fatto con successo nel 1996 e nel 2021?

Questi scambi di messaggi ci convinsero a rivedere il nostro calendario, ad accelerare alcune operazioni e a rallentarne altre. Come un pranzo perfetto, anche una rivoluzione doveva essere cucinata in modo tale che tutte le pietanze fossero pronte al momento giusto.

Stu aveva bisogno di tempo, sulla Terra. Noi avevamo bisogno di contenitori di sassi, piccoli razzi per mantenere in rotta i futuri proiettili, e le apparecchiature elettroniche per il lancio dei sassi. L’acciaio era il problema principale: bisognava comprarlo o fabbricarlo, e soprattutto trasportarlo, attraverso il meandro di gallerie e grotte, fino alla nuova catapulta. Dovevamo poi aumentare le cellule del Partito fino al piano K della piramide, diciamo 40.000 membri almeno, e questi ultimi compagni dovevano essere reclutati in base al loro spirito di lotta, più che per le qualità di intelligenza che avevamo cercato fino a ora. Dovevamo spostare i radar di Mike, perché senza di essi lui sarebbe stato cieco. Mike non poteva essere spostato; alcune sue parti periferiche erano disseminate qua e là su tutta la Luna, ma sopra il suo corpo centrale, installato nei locali dell’Ente, c’erano mille metri di roccia compatta. Per di più era racchiuso dentro un guscio d’acciaio, e gigantesche molle separavano il guscio dalla roccia per assorbire qualsiasi onda d’urto. L’Ente aveva tenuto presente la possibilità che qualcuno scagliasse bombe acca contro il suo centro elettronico.

Tutte queste operazioni dovevano essere completate prima che la pentola cominciasse a bollire. Perciò decidemmo di interrompere tutte le operazioni di disturbo che irritavano tanto il Governatore e cercammo di accelerare tutto il resto.

Simon Jester andò in ferie. Facemmo girare la voce che i Berretti della Libertà non erano più di moda, ma che conveniva tenerli in serbo per l’avvenire. Il Governatore non ricevette più telefonate notturne e i suoi nervi si calmarono. Non provocammo altri incidenti con gli Arditi, il che non valse a eliminarli, ma solo a ridurli di numero.

Nonostante i nostri sforzi per calmare i nervi del Governatore, fece la sua apparizione un sintomo che invece innervosì noi. Benché non fosse giunto sulla Luna nessun messaggio (per lo meno non ne intercettammo nessuno) che concedesse al Governatore l’aumento di truppe richiesto, il Governatore cominciò a far sgomberare personale dalle grotte dell’Ente, e molti dipendenti che le abitavano traslocarono in case di affitto a Luna City. Contemporaneamente cominciarono perforazioni preliminari ed esperimenti di risonanza in una grotta adiacente a quella di Luna City: la grotta poteva essere abitabile.

Questo duplice provvedimento implicava, con ogni probabilità, che l’Ente si proponeva di inviare sulla Luna un numero eccezionalmente elevato di prigionieri terrestri. Oppure l’Ente voleva utilizzare lo spazio di sua proprietà per uno scopo diverso da quello di dare una casa ai suoi dipendenti. Ma Mike ci disse: — Perché farsi illusioni? Il Governatore sta per ricevere le truppe richieste, lo spazio sgomberato sarà la loro caserma. Se ci fosse altra spiegazione, l’avrei già saputa.

Obiettai: — Mike, ma è possibile che tu non abbia mai sentito nessuna comunicazione relativa a queste truppe? Eppure sei riuscito a interpretare con sufficiente approssimazione il codice segreto del Governatore.

— Non con sufficiente approssimazione: con esattezza assoluta. Ma le ultime navi hanno portato sulla Terra un carico di pezzi grossi dell’Ente, e io non so di cosa parli la gente se non c’è almeno un apparecchio telefonico nei dintorni.

Decidemmo allora di modificare il piano in modo da poter affrontare altre dieci falangi di Arditi, dato che Mike aveva calcolato che tale doveva essere la capienza dei locali sgomberati e della nuova grotta. Ce l’avremmo fatta ad affrontarli con l’aiuto di Mike, ma sarebbe stata una battaglia con molti morti, non il colpo di Stato incruento che Prof aveva ideato.

Raddoppiammo gli sforzi per accelerare la preparazione di ogni particolare.

Improvvisamente, ci trovammo in piena lotta.