"- Arthur Charles Clarke - 2001 - Odissea Nello Spazio" - читать интересную книгу автора (Clarke Arthur C)

mosso; e la mattina dopo, naturalmente, il cadavere era scomparso.
La sera seguente non accadde nulla; il cristallo stava ancora
analizzando il proprio errore. La trib∙ gli sfilЄ accanto, nel
crepuscolo che dilagava, ignorandone completamente la presenza.
Ma, la sera dopo, il monolito era di nuovo pronto per loro.
I quattro uomini-scimmia ben pasciuti tornarono, e questa volta
fecero cose straordinarie. GuardalaLuna incominciЄ a tremare in
modo incontrollabile: gli parve che il cervello stesse per scoppiargli e
volle distogliere lo sguardo. Ma lo spietato dominio mentale non
allentava la presa; fu costretto a seguire la lezione fino all'ultimo,
anche se tutti i suoi istinti si ribellavano contro di essa.
Quegli istinti avevano ben servito i suoi progenitori, nei tempi delle
tiepide piogge e di una lussureggiante fertilitр, quando il cibo
aspettava ovunque di essere raccolto. Ora i tempi erano cambiati, e la
saggezza ereditata dal passato era diventata pura follia.
Gli uominiscimmia dovevano adattarsi a morire come i pi∙ grossi
animali scomparsi prima di loro e le cui ossa giacevano ormai
racchiuse nelle colline di arenaria.
Cosь GuardalaLuna fissava senza batter ciglio il monolito di
cristallo, mentre il suo cervello restava aperto alle ancora incerte
manipolazioni della nuova pietra. Spesso era assalito dalla nausea, ma
sempre si sentiva affamato; e di tanto in tanto le mani di lui si
stringevano inconsciamente nei gesti che avrebbero determinato il
suo nuovo sistema di vita.
Mentre la fila di facoceri attraversava, annusando e grugnendo, la
pista, GuardalaLuna si fermЄ di colpo. Facoceri e uominiscimmia si
erano sempre ignorati a vicenda, in quanto non esisteva alcun contrasto
di interessi tra loro. Come quasi tutti gli animali che non
gareggiavano per lo stesso cibo, essi si limitavano a tenersi lontani
gli uni dagli altri.
Eppure adesso GuardalaLuna rimase immobile a guardarli,
titubando, avanzando e indietreggiando incerto, mentre veniva
sferzato da impulsi che non riusciva a capire. Poi, come in sogno,
cominciЄ a cercare al suolo... pur non essendo in grado di spiegare
che cosa anche se fosse stato capace di esprimersi. Avrebbe
riconosciuto la cosa non appena l'avesse veduta.
Era un sasso pesante, appuntito, lungo circa quindici centimetri, e,
sebbene non si adattasse perfettamente alla sua mano, poteva andare.
Facendo oscillare il braccio, interdetto dal peso improvvisamente
accresciuto della mano, provЄ una sensazione piacevole di potenza e
di autorevolezza. IncominciЄ a muoversi verso il facocero pi∙ vicino.
Era un animale giovane e stupido, anche in base all'esiguo metro
dell'intelligenza dei facoceri. Pur avendo osservato GuardalaLuna
con la coda dell'occhio, lo prese sul serio soltanto di gran lunga
troppo tardi. Perchщ avrebbe dovuto sospettare quelle creature
innocue d'una qualsiasi cattiva intenzione? ContinuЄ a strappare
erba fino a quando il sasso appuntito non lo privЄ del suo barlume di
coscienza. Gli altri componenti del branco continuarono a pascolare
senza allarmarsi, perchщ l'uccisione era stata fulminea e silenziosa.
Tutti gli altri uomini-scimmia del gruppo si erano fermati a guardare,