"- Arthur Charles Clarke - 2001 - Odissea Nello Spazio" - читать интересную книгу автора (Clarke Arthur C)molto di rado a gravi ferite. Non possedendo artigli nщ denti canini per
battersi, ed essendo ben protetti dal pelo, non potevano farsi un gran male a vicenda. In ogni caso, avevano ben poca energia in sovrappi∙ per un comportamento cosь improduttivo; ringhiare e minacciarsi era una maniera assai pi∙ efficiente per far valere i loro punti di vista. Il confronto si protrasse per circa cinque minuti; poi l'esibizione cessЄ rapidamente come era cominciata, e tutti bevvero a sazietр l'acqua melmosa. Il senso dell'onore era stato appagato; ciascun gruppo aveva affermato i suoi diritti sul proprio territorio. Una questione cosь importante essendo stata risolta, la trib∙ proseguь lungo il suo lato del torrente. Il pascolo pi∙ vicino si trovava adesso a oltre un chilometro e mezzo dalle caverne, ed essi dovevano condividerlo con un branco di grosse bestie simili ad antilopi, le quali a malapena tolleravano la loro presenza. Non potevano essere scacciate, poichщ erano armate con pugnali feroci sulla fronte: armi naturali che gli uomini-scimmia non possedevano. Cosь GuardalaLuna e i suoi compagni masticavano bacche e frutta e foglie e scacciavano le fitte della fame, mentre tutto intorno a loro, in competizione con loro per lo stesso cibo, esistevano riserve di viveri superiori a quanto avrebbero mai potuto sperare di mangiare. Eppure, le migliaia di tonnellate di carne succulenta che vagabondavano nella savana e attraverso la boscaglia non erano soltanto di lр dalla loro portata, ma anche di lр dalla loro immaginazione. In piena abbondanza, essi stavano lentamente morendo di fame. giorno. La femmina ferita rimasta al riparo tubЄ di piacere, mentre GuardalaLuna le dava il ramo coperto di bacche, che aveva portato sin ╚, e incominciЄ ad attaccarlo famelica. Il nutrimento era ben scarso, ma le avrebbe consentito di sopravvivere fino a quando la ferita infertale dal leopardo non si fosse cicatrizzata, consentendole di tornare per suo conto in cerca di foraggio. Sulla valle stava sorgendo la luna piena, e un vento gelido soffiava dai monti lontani. Avrebbe fatto molto freddo, quella notte... ma il freddo, come la fame, non era causa di gravi preoccupazioni; era soltanto un aspetto dell'ambiente in cui si svolgeva la loro esistenza. GuardalaLuna si mosse appena quando udь gli urli e gli strilli riecheggiati dal versante della montagna e provenienti da una delle caverne pi∙ in basso; non aveva bisogno di sentire i ringhi saltuari del leopardo per rendersi esattamente conto di quanto stava accadendo. Laggi∙ nelle tenebre, il vecchio Pelo Bianco e la sua famiglia stavano combattendo e morendo, e l'idea che egli avrebbe potuto aiutarli in qualche modo non balenЄ nemmeno per un attimo nella mente di GuardalaLuna. La logica feroce della sopravvivenza escludeva tali fantasticherie, e non una voce si levЄ per protestare dal fianco in ascolto dell'altura. In ogni caverna regnava il silenzio, per non attrarre il disastro anche da quella parte. Il tumulto cessЄ, e di lь a poco GuardalaLuna udь il fruscio di un corpo trascinato sulle rocce. Si protrasse soltanto per pochi secondi, poi il leopardo riuscь ad afferrare saldamente la preda; non causЄ altri |
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