"- Arthur Charles Clarke - 2001 - Odissea Nello Spazio" - читать интересную книгу автора (Clarke Arthur C)Non avrebbero mai potuto supporre che le loro menti venivano
sondate, i loro corpi disegnati, le loro reazioni studiate, le loro capacitр potenziali valutate. A tutta prima l'intera trib∙ rimase semiaccosciata formando un immobile quadro, quasi fosse eternata nella pietra. Poi l'uomoscimmia pi∙ vicino al monolito improvvisamente si riscosse. Non modificЄ la propria posizione, ma il suo corpo perdette la rigiditр da stato di trance e si animЄ come se fosse stato un burattino azionato da fili invisibili. La testa si voltЄ da un lato e dall'altro; la bocca silenziosamente si aprь e si richiuse; le mani si strinsero a pugno e tornarono ad aprirsi. Poi si chinЄ, strappЄ un lungo stelo d'erba e, con dita goffe, cercЄ di formare un nodo. Sembrava una creatura posseduta, in lotta contro uno spirito o un demonio che avesse assunto il dominio del suo corpo. Ansimava, respirando a stento, e aveva gli occhi colmi di terrore, mentre cercava di costringere le proprie dita a compiere movimenti pi∙ complessi di ogni altro mai tentato prima. Nonostante tutti i suoi tentativi, riuscь soltanto a fare a pezzi lo stelo d'erba. Mentre i frammenti cadevano al suolo, l'influsso che lo dominava lo abbandonЄ, ed egli tornЄ a irrigidirsi nell'immobilitр. Un altro uomoscimmia si riscosse, ed eseguь gli stessi gesti. Questo era un esemplare pi∙ giovane, pi∙ duttile; riuscь lр ove il pi∙ vecchio aveva fallito. Sul pianeta Terra, il primo rozzo nodo era stato formato... Altri fecero cose pi∙ strane e ancor pi∙ inutili. Alcuni tennero le mani in avanti, a braccia tese, e tentarono di accostare la un occhio chiuso. Altri furono costretti a fissare disegni quadrettati nel cristallo, disegni che si suddivisero sempre pi∙ minutamente, finchщ le linee non si furono confuse in una chiazza grigia. E tutti udirono singoli e puri suoni di timbro variabile, che rapidamente calavano al di sotto della soglia di udibilitр. 17 Quando venne la volta di GuardalaLuna, egli si sentь ben poco impaurito. La pi∙ intensa delle sue sensazioni fu un vago risentimento, mentre i suoi muscoli si contraevano e le sue membra si muovevano ubbidendo a ordini che non erano del tutto suoi. Senza sapere perchщ, si chinЄ e prese un piccolo sasso. Quando si raddrizzЄ vide che nel monolito di cristallo v'era una nuova immagine. Le griglie e i disegni danzanti in movimento erano scomparsi. Si vedeva ora, invece, una serie di circoli concentrici, intorno a un piccolo disco nero. Ubbidendo agli ordini silenziosi del suo cervello, egli lanciЄ il sasso con un movimento goffo del braccio dall'alto. MancЄ il bersaglio di parecchie decine di centimetri. Riprova, disse l'ordine. Egli cercЄ intorno a sщ finchщ non ebbe trovato un altro ciottolo. Questa volta colpь il monolito con una vibrazione squillante, da campana. Era ancora lontano dal bersaglio, ma la mira stava migliorando. Al quarto tentativo, colpь a pochi centimetri appena dal centro del |
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