"James Herbert - Fluke" - читать интересную книгу автора (Herbert James) Vidi tutto questo nella penombra delle scale, ricordati, e controluce. Avevo una vista ec-cezionale, prima
che il tempo me la ottundesse un poco. La donna schiocc├▓ la lingua e fece un risolino. тАФ Hai fame, eh, cucciolo? E sai chi sono, vero? Sai che sono tua amica? Permisi che la sua mano mi arruffasse il pelo sulla nuca. Molto rilassante. Sentii l'odore del cibo che era nelle sporte e avanzai un poco, dilatando le narici. тАФ Senti l'odore, eh? Annuii. Avevo una fame da morire. тАФ Be', guardiamo se c'├и qualcuno qui in giro che ti cer-ca. Si rialz├▓ e and├▓ verso la por-ta. Io trotterellai dietro di lei. Entrambi sporgemmo la testa per guardare in cortile. Era de-serto. тАФ Vieni su, allora. Vediamo un po' cosa ti posso dare. La donna rientr├▓ nella penombra delle scale, prese le sporte con un grugnito e per-corse un breve corridoio di fian-co al pozzo delle scale, emet-tendo suoni incoraggianti diret-ti a me mentre camminava. La seguii; dal movimento dei mu-scoli della schiena capii che stavo scodinzolando. Mise gi├╣ le sporte accanto a una porta verniciata di verde, molto scrostata. Tir├▓ fuori un borsellino di pi├╣ tanto bene. Gir├▓ la chiave con mano esperta e apr├м la porta con uno spintone; prese le sporte e entr├▓ in casa. Mi avvi-cinai con prudenza alla porta e annusai. Sentii un odore stan-tio e rancido, n├й piacevole n├й spiacevole: odore di vecchio, di trascuratezza di decenni. тАФ Entra, amico тАФ mi disse la donna. тАФ Non c'├и da aver paura. Bella non ti fa niente. Ma ancora non me la senti-vo di entrare in casa: ero an-cora nervoso. Si batt├й sul gi-nocchio per chiamarmi - un movimento non facile per una delle sue dimensioni - e ci├▓ mise fine alla mia esitazione: andai verso di lei scodinzolan-do con tanta forza da far vi-brare i miei quarti posteriori. тАФ Bravo cane тАФ disse con la sua voce aspra. Io capivo il si-gnificato di ogni parola, e non solo il senso generale del suo atteggiamento. Ero un bravo cane davvero. In quel momento dimenticai di essere un cane e cercai di ri-sponderle; credo volessi dirle che era molto gentile e chieder-le se sapeva come mai ero di-ventato cane. Naturalmente, mi limitai ad abbaiare. тАФ Che c'├и? Hai fame? Cer-to che hai fame! Vediamo un po' cosa ti posso dare. And├▓ in un'altra stanza e la sentii aprire e chiudere degli sportelli. Per qualche secondo rimasi perplesso ad ascoltare l'aspro suono della sua voce; poi capii che Bella stava can-tando, intercalando di quando in quando una parola o due con una monotona serie di "mmmm" e di "lalalaaa". Poi mi occupai solo dello sfrigolio del grasso che frig-geva nella padella; l'odore del-le salsicce sul fuoco mi attir├▓ in cucina come l'aspirapolvere attira lo sporco. Le saltai quasi addosso, appoggiando le zam-pe |
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