"James Herbert - Fluke" - читать интересную книгу автора (Herbert James)davanti a una grossa gamba; muovendo la coda con tanta violenza da perdere quasi l'e-quilibrio. Bella
sorrise senten-do i miei uggiolii frenetici e mi accarezz├▓ la testa. тАФ Povero cagnolino. Ci vuo-le ancora un minuto. Le man-geresti anche crude, eh? Be', porta pazienza ancora un paio di minuti e poi ce le dividiamo. Ora sta' gi├╣ e aspetta. тАФ Mi scost├▓ con gentilezza, ma il pro-fumo che sentivo era troppo appetitoso: cominciai a spicca-re salti intorno ai fornelli per guardare dentro la padella. тАФ Ti scotterai! тАФ mi sgrid├▓. тАФ Via di qui finch├й non ├и pron-to! тАФ Mi prese e mi port├▓ fuori della porta di cucina, dove mi lasci├▓ cadere a terra con un grugnito sommesso. Cercai di tornare in cucina anche se la porta si stava chiudendo, ma dovetti rinunciare per non la-sciare il naso tra i battenti. Ho vergogna di confessare che ug-giolai e guaii e grattai il legno della porta: pensavo solo a riempirmi la pancia con quelle succulente salsicce. Gli interro-gativi sulla mia bizzarra esi-stenza erano dimenticati, so-praffatti da una fame atavica, istintiva. Infine, dopo un'eternit├а, la porta si apr├м e una voce ami-chevole mi chiam├▓ dentro. Non ebbi certo bisogno di essere sollecitato una seconda volta: infilai la porta e corsi dritto verso un piatto appoggiato sul pavimento contenente tre sal-sicce dall'irresistibile profumo. Ne afferrai una e guaii, perch├й mi ero scottato la lingua. Ne addentai un'altra e la lasciai immediatamente cadere per terra. Riuscii ad ingoiare un pezzetto scottandomi dolorosa-mente la gola. Bella rideva os-servando i miei tentativi; poi me le tolse di sotto, e io le ab-baiai contro. тАФ Devi aspettare un momen-to, altrimenti ti farai male. Prese la salsiccia che gi├а ave-vo intaccato e cominci├▓ a sof-fiarci sopra con sbuffi lunghi e robusti. bocconi e immediatamente ne chiesi an-cora. Non si cur├▓ dei miei ug-giolii d'impazienza e raffredd├▓ anche la seconda salsiccia. Questa la apprezzai in misura maggiore: la carne saporita mi riempiva la bocca con i suoi succhi, e debbo dire che mai in vita mia - nelle mie vite, cio├и, di uomo e di cane - ho apprez-zato tanto il cibo come quella salsiccia. Quando ebbi inghiottita an-che la terza salsiccia, la vec-chia rivolse di nuovo la sua attenzione alla padella: ne ca-v├▓ altre quattro salsicce infil-zandole con la forchetta e le dispose a due per volta su due fette di pane. Poi le cosparse di senape e le ricoperse con un'altra fetta di pane: con te-nerezza, come se stesse metten-do a letto due bambini. Poi apr├м le labbra e senz'altri indugi si ficc├▓ in bocca un grosso pez-zo del sandwich di salsiccia. I suoi denti si richiusero: allon-tan├▓ la mano dalla bocca, e nel pane compariva ora una gran-de intaccatura semicircolare. Io guardavo pieno di bramosia: la vista delle sue ganasce ma-sticanti scaten├▓ in me frenetiche richieste, e cercai di saltar-le in grembo. Stavo morendo di fame! Non aveva nessuna piet├а, dunque? Bella rideva tenendomi lon-tano, alzando il sandwich fuo-ri portata dei miei denti. Poi mi accarezz├▓ la testa: ebbi for-tuna, perch├й un pezzo di salsic-cia cadde dal sandwich e io la divorai immediatamente. Mi leccai le labbra e guardai in su per averne dell'altra. тАФ Va bene, va bene. Imma-gino che, dopo tutto, faccia meglio a te che a me. тАФ E cos├м dicendo lasci├▓ cadere, con un sorriso, quanto rimaneva del suo sandwich nel mio piatto sul pavimento. E cos├м facemmo festa, io e quella grassa signora, godendo ciascuno della compagnia del-l'altro, entrambi divorando in pochi secondi il nostro cibo, e poi, quando non rimase pi├╣ nulla, sorridendo e leccandoci le labbra. |
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