"James Herbert - Fluke" - читать интересную книгу автора (Herbert James)


Avevo ancora appetito, ma le salsicce avevano almeno smus-sato la fame pi├╣ acuta. Lappai con piacere
l'acqua che Bella mi vers├▓ in una fondina, e le leccai le mani assaporando ogni particella di cibo. Chiesi
anco-ra da mangiare, ma Bella non cap├м. Si alz├▓ invece in piedi e cominci├▓ a tirare fuori la spe-sa dalle
sporte: io osservavo con attenzione, pronto a saltare addosso a ogni briciola che potesse cadere per
terra. Era un po' pericoloso intrufolarsi tra quelle gambe massicce, e inol-tre nulla cadde per terra; ma il
gioco mi piacque lo stesso.

Poi Bella mise il mio piatto - che avevo fatto diventare pu-litissimo - nell'acquaio e mi invit├▓ a seguirla.
Sgambettai fi-no al suo salotto e balzai su un vecchio divano polveroso ac-canto a lei. Le andai addosso,
le zampe davanti appoggiate sul suo petto, tra i seni massic-ci, e pieno di gratitudine le lec-cai la faccia.
Era una faccia ot-tima da leccare. Mi accarezz├▓ la testa e la schiena per un po-co; poi le carezze si
fecero pi├╣ lente e pesanti, come il suo re-spiro.

Bella tir├▓ sul divano quelle sue gambe grosse come tronchi d'albero, appoggi├▓ la testa sul bracciolo del
divano e si addor-ment├▓. Stranamente, il suo rus-sare mi dava una sensazione di conforto. Schiacciai il
mio cor-po stanco tra la sua pancia montagnosa e lo schienale del divano e subito mi addormen-tai
anch'io profondamente.

Mi svegliai di colpo, spaventato: avevo sentito una chiave che girava nella serratura. Cer-cai di alzarmi in
piedi, ma ave-vo le zampe imprigionate tra lo schienale e il corpo di Bella. Allora alzai la testa e cominciai
ad abbaiare il pi├╣ forte possi-bile. Bella si svegli├▓ immedia-tamente, ma si guard├▓ intorno per qualche
secondo come se non riuscisse a capire dove si trovava.

тАФ La porta, Bella! тАФ le dissi. тАФ C'├и qualcuno che sta cercan-do di entrare!

Naturalmente non mi cap├м, e con malagrazia mi ordin├▓ di piantarla di abbaiare. Ma io ero troppo giovane
e troppo ecci-tabile, e continuai a latrare a piena gola.

Entr├▓ un uomo, e subito la puzza di alcol mi colp├м le na-rici. Il mio padrone di prima mi aveva portato
qualche vol-ta nei pub, e di solito trovavo l'odore di alcol sgradevole ma non disgustoso. Ora, invece,
aveva una puzza come di ma-lattia.

тАФ Che diavolo c'├и?

L'uomo avanzava barcollan-do verso di noi. Era abbastan-za giovane, sui trenta o trenta-cinque, ma
calvo prima del tempo; il suo volto ricordava vagamente quello di Bella. Aveva i vestiti piuttosto sporchi,
ma non del tutto in disordine; non aveva camicia, ma solo un golf aderente sotto la giacca. Era piccolo e
insignificante tan-to quanto Bella era grossa e piena di vita: per me era un gi-gante, naturalmente, ma un
gi-gante squallido e insignificante.

тАФ Non sei andato al lavoro? тАФ chiese Bella ancora scombus-solata dal brusco risveglio.

L'uomo non rispose e fece per prendermi. Una smorfia or-ribile gli torceva le labbra. Io ringhiai e feci
l'atto di morder-gli la mano. Non mi piaceva per niente.

тАФ Lascia stare il cane! тАФ Bella scost├▓ la mano di lui e appoggi├▓ le gambe per terra: io caddi nello
spazio vuoto che si era cos├м creato sul divano.

тАФ Cane? E lo chiami un ca-ne, quello? тАФ Mi diede uno scappellotto sulla testa facen-do finta di voler