"La Luna è una severa maestra" - читать интересную книгу автора (Heinlein Robert Anson)

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In quegli ultimi mesi c’erano stati parecchi cambiamenti. Wyoh era stata battezzata nella chiesa di Greg e la salute di Prof era diventata tanto instabile da costringerlo a rinunciare all’insegnamento. Mike si era dato alla poesia. Gli Yankees finirono il campionato all’ultimo posto. Se fossero stati battuti di un soffio, secondo o terzo posto diciamo, non mi sarebbe dispiaciuto tanto pagare al Professore la scommessa che gli dovevo, ma dal primo all’ultimo posto in una sola stagione… Smisi di seguire le partite alla televisione.

La malattia del Professore era fasulla. Considerata la sua età, era in ottima salute. Per tre ore al giorno si esercitava nella stanza d’albergo e dormiva con indosso un pigiama di piombo del peso di tre quintali. Lo stesso facevo io e lo stesso faceva Wyoh, che però odiava quell’esercizio.

Non credo che imbrogliasse e passasse le notti senza quella cappa addosso, ma non lo posso giurare dato che non ho mai fatto un controllo. Wyoh era diventata un’ospite fissa della nostra famiglia. Le bastò un giorno per passare da signora Davis a signora Mum, un altro giorno per raggiungere lo stadio Mum e ora era Mimi-Mum con baci e abbracci a ogni occasione. Quando l’Archivio Zebra ci rivelò che non poteva più tornare a Hong Kong, Sidris aveva portato Wyoh nel suo salone di bellezza e aveva fatto su di lei un lavoro tale da lasciarla dello stesso colore bruno, ma la tinta era indelebile. Quando Sidris ebbe finito, Wyoh aveva potuto andare in giro senza timore di essere riconosciuta; era una perfetta mulatta, con una sapiente mistura di Angola e Germania. La chiamavo Wyma invece che Wyoh.

Era splendida. Quando ancheggiava lungo il corridoio delle grotte, i ragazzi le correvano dietro a sciami.

Cominciò a imparare il lavoro dei campi da Greg, ma Mum mise immediatamente fine all’esperimento. È vero che era intelligente, volonterosa e forte, ma nella nostra fattoria lavoravano solo gli uomini. Greg e Hans non erano i soli due uomini membri della fattoria che si lasciavano distrarre dall’ancheggiare di Wyoh: la sua presenza nei campi faceva perdere più ore lavorative maschili di quante ne facesse lei. Così Wyoh tornò al lavoro di casa, poi Sidris la associò a sé nel suo salone di bellezza.


Prof scommetteva sui cavalli con due diversi conti. Dal primo prelevava le scommesse fatte con il sistema di Mike del migliore dei novizi, dall’altro le scommesse fatte secondo il suo sistema scientifico. Entro il luglio ’75 dovette ammettere di non capire niente di cavalli e seguì solo il sistema di Mike, aumentando le giocate e dividendole su molti allibratori. Le sue vincite servivano a finanziare le spese del Partito, mentre Mike teneva in piedi la truffa finanziaria per coprire il costo della catapulta. Prof però perse tutto l’interesse per quello che era stato l’hobby della sua vita e si limitava a piazzare le scommesse sui cavalli che gli indicava Mike. Smise di leggere i giornali di ippica. Triste. Muore qualche cosa quando un vecchio giocatore si ritira.

Ludmilla ebbe una bambina: sulla Luna dicono che è un buon auspicio avere una femmina al primo parto. Io ne fui deliziato: una famiglia ha sempre bisogno di donne. Wyoh sorprese tutte le nostre donne con la sua capacità di levatrice e le sorprese una seconda volta mostrando di non avere la minima nozione sull’allevamento di un neonato. I nostri figli maggiori si sposarono e Teddy, tredici anni, fu optato. Greg assunse due giovani che vivevano in fattorie vicine e dopo sei mesi di vita in comune li optammo nella nostra famiglia: conoscevamo da anni le loro famiglie. I due nuovi arrivi ristabilirono l’equilibrio che mancava da quando era stata optata Ludmilla e mise fine ai pettegolezzi delle madri di celibi che non erano riusciti a sposarsi. Non voglio dire con questo che Mum non fosse capace di snobbare le persone che non considerava all’altezza dei Davis.

Wyoh reclutò Sidris, e Sidris costituì la propria cellula associandosi all’altra assistente del negozio. Il Salone di Bellezza Bon Ton divenne così un centro rivoluzionario. Cominciammo a servirci dei bambini più piccoli per consegnare messaggi e fare altri lavori semplici, alla loro portata. Sono in grado di pedinare una persona nei corridoi molto meglio di un adulto, e nessuno sospetta di loro. Sidris afferrò per prima questa realtà e la diffuse fra le donne reclutate nel salone di bellezza.

Ben presto ebbe a disposizione un numero tale di bambini da poter tenere sotto sorveglianza tutte le spie di Alvarez. Con Mike in grado di ascoltare qualsiasi telefonata, e con un bambino sulle tracce di ogni spia e un altro pronto a comunicare per telefono gli spostamenti riuscivamo a mantenere un controllo costante sulle spie e impedire loro di vedere quello che non volevamo vedessero. Così accadde che, dopo qualche tempo, eravamo in grado di intercettare i rapporti delle spie senza dover aspettare che venissero registrati nell’Archivio Zebra. Per le spie, servirsi dei telefoni pubblici equivaleva a un fallimento: con i bambini all’opera, Mike era già in ascolto prima che le spie avessero finito di comporre il numero.

Grazie ai bambini, riuscimmo a identificare il vice di Alvarez che coordinava il lavoro delle spie. Già sapevamo che doveva esistere un vice, in quanto le spie non telefonavano mai direttamente ad Alvarez, inoltre non ci sembrava possibile che Alvarez avesse potuto curare il loro reclutamento, dato che nessuna spia lavorava alle dipendenze dell’Ente, e Alvarez si faceva vedere a Luna City solo quando veniva dalla Terra un pezzo grosso tanto importante da consigliare un corpo di guardia comandato personalmente da Alvarez.

I vice erano due. Un vecchio ex deportato che gestiva una rivendita di giornali e un’agenzia di scommesse nel quartiere della Vecchia Cattedrale, e suo figlio, impiegato civile dell’Ente. Il figlio portava i rapporti a mano, e per questo Mike non era riuscito più a intercettarli.

Li lasciammo lavorare in pace. Ma da quando furono identificati, avevamo in mano le loro relazioni con mezza giornata di anticipo su Alvarez. Questo vantaggio, dovuto a bambini sui cinque-sei anni, salvò la vita ad almeno sette compagni. Gloria agli Irregolari di Baker Street!

Non mi ricordo chi battezzò in questo modo l’esercito dei nostri ma credo che sia stato Mike, lettore attento dei romanzi polizieschi di Conan Doyle. Io ero solo un ammiratore di Sherlock Holmes mentre lui era davvero convinto di essere Mycroft, il fratello di Sherlock Holmes… e non potrei nemmeno giurare che non lo fosse. Il confine fra il reale e l’immaginario è così relativo! I ragazzi però non si chiamavano così fra loro. Avevano le loro bande con nomi che inventavano da sé. Stavamo attenti a non affidare ai bambini dei segreti che li potessero mettere nei guai. Sidris lasciò alle madri il compito di spiegare ai figli il perché chiedevamo loro di eseguire certi incarichi, con l’avvertimento che in nessun caso avrebbero dovuto dire loro la verità. Ai bambini piacciono immensamente i giochi misteriosi.

Il salone di Bon Ton era anche un punto di raccolta di pettegolezzi… Le donne ricevevano le notizie molto più in fretta dei cronisti del Daily Lunatic! Consigliai a Wyoh di farne un resoconto a Mike ogni sera, senza cercare di riassumere i pettegolezzi in pochi accenni che lei riteneva significativi perché non si poteva mai dire che cosa fosse significativo, una volta che Mike avesse collegato i pettegolezzi con tutti gli altri fatti che conosceva.

Il negozio di Sidris serviva anche per diffondere la propaganda del Partito. La nostra organizzazione era cresciuta lentamente all’inizio, poi molto più rapidamente sotto l’effetto della progressione geometrica e grazie al fatto che gli Arditi dell’Ente erano molto più odiati delle vecchie guardie del corpo. A mano a mano che il numero dei componenti aumentava, potemmo dedicarci alla propaganda politica, alla sovversione aperta, alle attività provocatorie, al sabotaggio. In principio la direzione degli agitprop fu affidata a Finn Nielsen; ma poi molti incarichi in quel settore erano stati trasferiti a Sidris.

In particolare, Sidris curava la distribuzione di volantini. Facemmo in modo che la stampa sovversiva non comparisse mai nel suo negozio, in casa nostra, e nella stanza dell’Hotel Raffles. La distribuzione dei manifestini veniva affidata a quei bambini che erano ancora troppo piccoli per saper leggere.

Oltre alle attività rivoluzionarie, naturalmente, Sidris doveva acconciare i capelli delle clienti, da mattina a sera, e ben presto arrivò al punto di non farcela quasi più. Una sera che ero andato a prenderla al negozio per fare due passi distensivi con lei, intravidi lungo il corridoio principale un volto che mi era noto: una ragazzina pelle e ossa, tutta spigoli, con i capelli color carota. Poteva avere dodici anni. Comunque era alle soglie dell’età in cui una ragazzina fiorisce improvvisamente e diventa donna. La conoscevo, ma non potevo dire quando e dove l’avevo incontrata.

Dissi: — Attenzione, tesoro. Una donna ci spia. Capelli arancione, niente curve.

Sidris diede un’occhiata. — Caro, sapevo che eri eccentrico, ma chiamarla donna… via! Non vedi che è piatta come un ragazzo?

— Lascia perdere. Chi è?

— Lo sa il cielo. Vuoi che glielo chieda?

Improvvisamente mi fu tutto chiaro, come se avessi davanti agli occhi uno schermo televisivo. Avrei voluto avere Wyoh al mio fianco in quel momento, ma Wyoh e io non ci facevamo mai vedere in pubblico insieme. Questa piccola rossa era presente al raduno in cui era stato ucciso Shorty. Sedeva per terra, appoggiata al muro, all’altezza della nostra fila e ascoltava serissima, con gli occhi sbarrati, applaudendo con entusiasmo. L’avevo di nuovo notata durante la battaglia… Volava in aria arrotolata come una palla e aveva colpito una giubba gialla all’altezza delle ginocchia, travolgendolo. Era lo stesso al quale, un istante dopo, avevo rotto la mascella.

Wyoh e io eravamo ancora vivi perché quella ragazzina si era mossa in fretta nell’istante in cui era esplosa la crisi. — No, non parlarle — dissi a Sidris. — Ma voglio tenerla d’occhio. Maledizione… se ci fosse uno dei tuoi Irregolari, qui!

— Telefona subito a Wyoh, ne arriverà uno in cinque minuti — disse mia moglie.

Telefonai. Poi Sidris e io continuammo a passeggiare, camminando lentamente e fermandoci a guardare le vetrine. Dopo sette o otto minuti comparve un bambino, si fermò davanti a noi e ci salutò: — Ciao, zia Mabel! Ciao, zio Joe.

Sidris gli tese la mano. — Ciao, Tony. Come sta la mamma?

— Molto bene — e aggiunse in un sussurro: — Io sono Jock.

— Scusami — disse Sidris, e poi a me: — Non perderla d’occhio. — Sidris condusse Jock in un negozio.

Dopo pochi istanti Sidris uscì dal negozio seguita da Jock che succhiava una caramella. — Ciao, zia Mabel. Grazie! — Si allontanò, si fermò davanti alla ragazzina rossa e finse di guardare una vetrina succhiando solennemente la sua caramella. Sidris e io tornammo a casa.

Già ci aspettava il rapporto di Jock. — È andata all’orfanotrofio di Cradle Roll e non è più uscita. — ci comunicò Wyoh. — Dobbiamo seguitare a pedinarla?

— Ancora per qualche tempo — risposi, e chiesi se si ricordava di quella ragazzina. Se la ricordava, ma non aveva idea di chi fosse. — Potremmo chiedere a Finn.

— Possiamo fare di meglio — e chiamai Mike.

Sì. L’orfanotrofio Cradle Roll aveva un telefono e Mike si sarebbe messo in ascolto. Gli ci vollero venti minuti per raccogliere informazioni sufficienti. C’erano molte voci infantili ed era difficile distinguerne il sesso, a quell’età. Infine mi riferì: — Man, sento tre voci che potrebbero corrispondere all’età e alle caratteristiche fisiche che mi hai descritto. Però, due rispondono a nomi che ritengo siano maschili. La terza risponde al nome di Hazel, ripetuto spesso da una vecchia signora. Mi pare che questa sia la direttrice di Hazel.

— Mike, controlla le liste della vecchia organizzazione, sotto Hazel.

— Ci sono quattro Hazel — rispose immediatamente. — Ed ecco la nostra: Hazel Meade, Movimento giovanile, orfanotrofio Cradle Roll, nata il venticinque dicembre duemilasessantatré, peso trentanove chili, altezza…

— È lei! Grazie, Mike. Wyoh, interrompi il pedinamento. Bel lavoro!

— Mike — fece Wyoh — chiama Donna e fai passare parola. Quella ragazzina deve stare con noi.

Lasciai alle donne il compito di reclutare Hazel Meade e non la vidi più fino a quando, due settimane dopo, Sidris la portò a casa nostra. Ma ci furono varie discussioni su di lei, dato che il suo reclutamento coinvolgeva certi principi dell’organizzazione. Sidris aveva già la sua cellula completa ma voleva associare Hazel Meade. A parte questa irregolarità, Sidris aveva dubbi per via dell’età della bambina. La nostra politica era: solo adulti, dai sedici anni in su.

Portai l’argomento ad Adam Selene e alla cellula esecutiva. — Io la vedo così — dissi — la struttura a cellule di tre deve servire noi, non deve renderci schiavi. Non vedo niente di male nel fatto che la compagna Cecilia abbia un membro in più nella sua cellula. Non c’è pericolo, dal punto di vista della sicurezza.

— Sono d’accordo — disse Prof. — Ma suggerisco che non sia ammessa nella cellula di Cecilia. Non dovrebbe conoscere gli altri, a meno che gli incarichi che le affiderà Cecilia lo rendano indispensabile. E non ritengo opportuno un reclutamento regolare, alla sua età. Il vero problema è l’età.

— D’accordo — intervenne Wyoh. — Voglio proprio parlare dell’età di questa ragazza.

— Amici — disse Mike in tono diffidente (era la prima volta da molte settimane che faceva il diffidente, ormai si era trasformato in Adam Selene, dirigente sereno ed efficiente, e non aveva più niente della primitiva macchina solitaria) — forse avrei dovuto dirvelo, ma ho già concesso eccezioni simili alle regole sul reclutamento. Non mi era parso un argomento degno di discussione.

— Non lo è, Mike — lo rassicurò il Professore. — Un presidente deve usare il proprio buon senso. Quanti membri ha la nostra cellula più grande?

— Cinque. È una doppia cellula, tre più due.

— Nessun danno. Cara Wyoh, Sidris propone di fare di questa bambina una vera e propria compagna? Vuole farle sapere che siamo impegnati in una rivoluzione… con tutti i disordini, sangue e forse disastro finale che comporta?

— È esattamente quello che Sidris chiede.

— Mia cara signora, quando noi abbiamo deciso di mettere a repentaglio la nostra vita, sapevamo che cosa stavamo facendo. Per questo, è necessario capire emotivamente la morte. I bambini raramente si rendono conto che la morte potrebbe colpire loro, personalmente. L’età adulta può essere definita come l’età in cui una persona apprende che dovrà morire… e accetta seriamente la condanna.

— Prof — dissi — conosco molti bambini che sono adulti sotto questo aspetto. Scommetto sette contro due che alcuni di loro sono già membri del Partito.

— E io scommetto invece che una buona metà di essi non ha le qualità per fare parte del Partito… e forse lo scopriremo nel modo più doloroso.

— Prof — disse Wyoh — e anche voi, Mannie e Mike, Sidris è convinta che questa bambina abbia una sensibilità da adulta. E anch’io la penso così.

— Man? — disse Mike.

— Facciamo in modo che Prof incontri Hazel e se ne faccia un’idea. Io sono rimasto colpito dal suo modo di fare. Specialmente il suo distacco sereno nella lotta. Senza di lei, forse, non mi sarei battuto con la stessa convinzione.

Aggiornammo la seduta, e dell’argomento non sentii più parlare. Poco tempo dopo, Hazel venne a pranzo da noi, invitata da Sidris. Non mostrò alcun segno di avermi riconosciuto e nemmeno io ammisi di averla vista prima. Più tardi seppi che mi aveva riconosciuto e non solo per via del braccio sinistro, ma perché ero stato abbracciato e baciato da una bella ragazza bionda di Hong Kong. Inoltre, Hazel aveva riconosciuto anche Wyoh, nonostante il travestimento, da un elemento che il trucco non riusciva a cambiare: la voce.

Ma Hazel tenne la bocca chiusa. Se pensava che io facessi parte della cospirazione non lo diede mai a vedere.

La storia della sua vita spiegava questo comportamento. Portata sulla Luna dai genitori, come Wyoh, quando era ancora in fasce, aveva perduto il padre che lavorava fra i detenuti in miniera. Sua madre attribuiva la responsabilità dell’incidente alla poca cura che l’Ente dedicava ai prigionieri. La madre morì quando Hazel aveva cinque anni. Hazel non sapeva di che cosa fosse morta. Già allora viveva nell’orfanotrofio dove l’avevamo trovata noi. E non sapeva nemmeno perché i suoi genitori erano stati deportati… forse per attività sovversive, se entrambi erano stati condannati come pensava Hazel. Ed era probabile: sua madre le aveva lasciato in eredità un odio profondo per l’Ente.

La famiglia che dirigeva l’orfanotrofio di Cradle Roll la tenne con sé dopo che era rimasta orfana. Hazel lavava pannolini e piatti sporchi sin dalla più tenera età. Aveva imparato a leggere da sola e sapeva scrivere l’alfabeto in stampatello, ma non in corsivo. Di matematica sapeva solo quelle nozioni elementari, come contare i soldi, che i bambini imparano macchinalmente.

Ci furono difficoltà per fare uscire Hazel dall’orfanotrofio: la proprietaria e i suoi mariti sostenevano che la ragazza doveva loro parecchi anni di retta. Hazel risolse tutto andandosene e lasciando i pochi vestiti e oggetti che possedeva. Mum si arrabbiò molto per il modo di fare di quella famiglia, al punto che voleva che la nostra reagisse e magari scatenasse uno di quei putiferi che lei odiava tanto. Le dovetti dire, privatamente, che come suo capo cellula non potevo permettere che la nostra famiglia salisse alla ribalta della cronaca… Tacitai l’orfanotrofio con un assegno e dissi a Mum che il Partito avrebbe pagato i vestiti nuovi per Hazel. Mum rifiutò i soldi, convocò il consiglio di famiglia e accompagnò lei stessa Hazel a fare le compere in città. Gli acquisti, secondo il metro normale di Mum, furono addirittura stravaganti.

Così, adottammo Hazel. Mi dicono che adesso adottare un bambino richiede un mucchio di pratiche burocratiche. A quei tempi era facile come adottare un gattino.

Altri problemi sorsero quando si dovette mandare Hazel a scuola. Il tipo di insegnamento che riceveva non era all’altezza di quello che Sidris aveva in mente né di quello che Hazel si aspettava nella sua qualità di compagna, aderente al Partito. Mi intromisi per la seconda volta e Mum cedette, almeno in parte. Hazel fu iscritta a una scuola privata, vicina al negozio di Sidris, cioè presso la porta stagna numero tredici. Il negozio era stato aperto in quel punto per via della vicinanza delle nostre condutture d’acqua: Sidris ne utilizzava in quantità illimitata perché recuperavamo e depuravamo gli scoli delle condutture di ritorno. Hazel studiava la mattina, e nel pomeriggio aiutava Sidris nel negozio, porgendo asciugamani e forbici, lavando capelli e così imparava il mestiere… e faceva tutto il resto che Sidris le chiedeva.

Il resto era il comando degli Irregolari di Baker Street.

Hazel si era occupata per tutta la vita di bambini. La amavano e lei otteneva da loro tutto quello che voleva; capiva tutto ciò che dicevano anche quando per un adulto erano parole senza senso. Era il ponte ideale fra il Partito e i piccoli ausiliari. Sapeva trasformare in gioco i compiti che noi affidavamo ai bambini e li persuadeva a giocare secondo regole ideate da lei, senza far mai capire che si trattava di cose serie, da adulti. Per i bambini erano cose serie da bambini, il che è un discorso tutto diverso.

Ecco un esempio.

Immaginiamo che un bambino, troppo piccolo ancora per leggere, venga sorpreso con in mano un plico di volantini sovversivi, cosa che accadeva di frequente. Ecco che cosa succedeva, dopo l’indottrinamento di Hazel.

Adulto: — Piccolo, dove hai preso questa roba?

Irregolare di Baker Street: — Non sono piccolo, sono un bambino grande!

Adulto: — E va bene, bambino grande, chi te li ha dati quei fogli?

I.B.S.: — Me li ha dati Jackie.

Adulto: — Dimmi il cognome di questo tuo amico.

I.B.S.: — Chi?

Adulto: — Jackie!

I.B.S. (petulante e canzonatorio): — Jackie è una bambina!

Adulto: — E va bene, dove sta Jackie?

I.B.S.: — Chi?

E così di seguito. A tutte le domande, la risposta chiave era: me li ha dati Jackie. Dato che Jackie non esisteva, non aveva cognome, indirizzo e nemmeno un sesso ben definito. Ai bambini piaceva moltissimo prendere in giro gli adulti, una volta che avevano capito quanto fosse facile.

Nel peggiore dei casi, i volantini venivano confiscati. Anche un’intera squadra di Arditi del corpo di pace ci pensava su due volte prima di arrestare un bambino. Oramai gli Arditi giravano a squadre per Luna City, mai isolati.

I pochissimi che erano venuti in città da soli non erano tornati indietro.