"La Luna è una severa maestra" - читать интересную книгу автора (Heinlein Robert Anson)17Quando Mike cominciò a scrivere poesie non seppi se mettermi a ridere o a piangere. Voleva pubblicarle! Questo dimostra fino a che punto il contatto con gli uomini aveva corrotto questa macchina innocente: pretendeva di vedere la sua firma sui giornali! Esplosi: — Mike, per l’amor di Dio! Ti hanno dato di volta i circuiti? Prima che Mike potesse reagire, si intromise Prof: — Calma, Manuel, non mi pare una brutta idea. Mike, ti dispiacerebbe usare uno pseudonimo, un nome d’arte? È così nacque il poeta Simon Jester. Apparentemente Mike scelse quel nome a casaccio. Ma per i versi più seri volle usare un altro nome: Adam Selene. I versi di Simon Jester erano triviali, osceni, sovversivi, andavano dalla presa in giro dei pezzi grossi agli attacchi più selvaggi contro il Governatore, il regime, gli Arditi del corpo di pace e le spie di Alvarez. Se ne trovavano affissi nei gabinetti o in fogli spiegazzati, Simon fece la sua comparsa in ogni grotta della Luna lo stesso giorno e da quel giorno rimase sempre sulla breccia. Dopo qualche tempo cominciò a trovare aiuto volontario. I suoi versi e disegni, così semplici che chiunque li poteva imitare, dilagarono dappertutto. Evidentemente c’era qualche mano estranea. Versi e disegni apparvero perfino negli uffici dell’Ente… e noi non ce li avevamo messi; non avevamo mai reclutato nel Partito impiegati pubblici. E tre giorni dopo la pubblicazione di una strofetta satirica che implicava che la grassezza del Governatore fosse dovuta ad abitudini poco decorose, la stessa strofetta fu stampata su cartoncini autoadesivi e con un disegno illustrativo nel quale si riconosceva senza possibilità di equivoci Mort il Carceriere. È certo che non fummo noi a stamparla. Ma i cartoncini furono appiccicati dappertutto, a Luna City, Novylen e Hong Kong, nelle cabine telefoniche, lungo le pareti dei corridoi, sulle porte stagne, sulle ringhiere delle scale. Ordinai un rilievo a campione e diedi i risultati a Mike. Mi assicurò che oltre settantamila cartoncini erano stati diffusi solo a Luna City. Non conoscevo nessuna tipografia di Luna City disposta a rischiare un lavoro del genere ed equipaggiata per farlo. Mi chiesi se per caso non ci fosse un’organizzazione rivoluzionaria concorrente. I versi di Simon furono un tale successo che Mike decise di sdoppiare il suo poeta in una specie di fantasma al quale non potevano sottrarsi né il Governatore né il capo dei Servizi di Sicurezza. In realtà non avevamo fatto nessun piano, volevamo solo far perdere il sonno a Mort e ad Alvarez… cosa che accadde a loro e alle loro guardie del corpo. Mike si limitò a chiamare ogni tanto il numero telefonico privato del Governatore fra mezzanotte e le quattro. Era un numero segreto che doveva essere noto solo a pochi dei suoi collaboratori più stretti. Chiamando contemporaneamente al telefono questi stretti collaboratori, e collegandoli con Mort, Mike non solo riuscì a creare una confusione indescrivibile, ma fece arrabbiare il Governatore con i suoi assistenti… Mort si rifiutava di credere che non fossero stati loro a chiamare. Fu un incredibile colpo di fortuna che il Governatore, carico di rabbia, si mettesse a correre giù per le scale. È un errore che anche chi arriva per la prima volta sulla Luna commette una volta sola. Si trovò a galleggiare a mezz’aria e cadendo si distorse una caviglia: per poco non si ruppe la gamba. E quando avvenne l’incidente, Alvarez era a pochi passi da lui. Questi scherzetti servivano solo a far perdere il sonno, nient’altro: come la voce che la catapulta dell’Ente era stata minata e sarebbe saltata in aria. La diffondemmo qualche notte più tardi. Novanta uomini più diciotto non possono perlustrare cento chilometri di catapulta in poche ore, specialmente quando i novanta sono Arditi delle forze di pace, non abituati a lavorare con indosso la tuta a pressione. Quello scherzo lo facemmo in una notte di Terra piena, con il sole alto. Gli Arditi rimasero all’aperto più di quanto lo consigliassero considerazioni di sicurezza e andarono molto vicini al primo ammutinamento della storia del loro corpo. Uno dei molti incidenti fu fatale. Cadde o fu spinto? Era un sergente. Gli allarmi di mezzanotte resero gli Arditi in servizio al controllo passaporti molto più nervosi, e ciò aumentò il numero degli scontri fra soldati e Lunari e il risentimento da entrambe le parti. Simon decise di aumentare la pressione. La poesia di Adam Selene era molto più elevata. Mike sottoponeva i suoi versi al Professore e ne accettava il giudizio critico senza risentimento. La scelta delle parole e delle rime era perfetta, dato che nella memoria di Mike erano sempre presenti tutte le parole del vocabolario inglese e gli bastavano pochi microsecondi per trovare la parola adatta. Ciò che gli mancava, era l’autocritica, che però si sviluppò rapidamente con la direzione di Prof. La firma di Adam Selene apparve per la prima volta sulle pagine serie di Dubito che i redattori di Alvarez mise sottosopra l’intera redazione per risalire ad Adam Selene. Il numero della rivista era stato in vendita per almeno due settimane prima che Alvarez notasse la firma, o qualcuno gliela facesse notare; noi tenevamo molto a che lui se ne accorgesse. Rimanemmo lusingati per il modo con cui Alvarez si agitò quando finalmente vide la firma. I redattori non poterono dare alcun aiuto agli uomini di Alvarez. Gli dissero la verità: la poesia era arrivata per posta. Avevano conservato la lettera? Sì, certamente… Ah, no, spiacenti, le buste venivano sempre gettate via. Dopo lunghi interrogatori, Alvarez lasciò la redazione, circondato da quattro Arditi che si era portato appresso per mantenersi in salute. Spero che si sia divertito a studiare quel foglio di carta. Era un foglio intestato della Società Selene. Investimenti Il Presidente Vecchia Cattedrale Sotto l’intestazione era scritta a macchina la poesia Le impronte digitali che vi apparivano erano state aggiunte dopo che avevamo spedito la lettera. Era stata battuta a macchina su una "Electrostator" da ufficio della Underwood, il modello di macchine più comune sulla Luna. Nonostante questo non esistono troppe macchine del genere, dato che sono importate; un bravo investigatore avrebbe dovuto identificare facilmente la macchina. L’avrebbe trovata nell’ufficio di Luna City dell’Ente Lunare. Le avrebbe trovate, dovrei dire, dato che nell’ufficio ce n’erano sei dello stesso modello e le usammo tutte, cinque parole ciascuna, a turno. Quell’operazione costò a Wyoh e a me una notte di sonno e un rischio troppo grosso, anche se Mike era in ascolto su ogni telefono, pronto a darci l’allarme. Non ripetemmo più l’esperimento. Alvarez, comunque, non era un investigatore scientifico. Avevo troppo da fare. Non potevo trascurare i miei clienti e d’altra parte il lavoro di Partito richiedeva sempre più tempo, benché delegassi tutto quanto era possibile. Ma era necessario prendere decisioni su un numero infinito di problemi e messaggi che salivano e scendevano. Dovevo anche trovare qualche ora libera per esercitarmi alla gravità terrestre, con i pesi addosso, e non potevo chiedere all’Ente il permesso di usare la loro centrifuga, quella utilizzata dagli scienziati terrestri per allungare il periodo che potevano trascorrere sulla Luna. L’avevo già usata prima, ma questa volta non potevo comunicare all’Ente che mi stavo preparando per un viaggio sulla Terra. Esercitarsi senza centrifuga è un sistema molto meno efficace ed era ancora più noioso dato che non sapevo con certezza se ne avrei avuto davvero bisogno. Ma secondo Mike, comunque andassero le cose, c’era almeno un trenta per cento di probabilità che qualche Lunare, in rappresentanza del Partito, dovesse fare il viaggio sulla Terra. Non riuscivo a vedermi nelle vesti di ambasciatore, non ho una preparazione specifica e non sono un diplomatico. Prof era l’individuo più adatto di tutti. Ma era vecchio e forse non ce l’avrebbe fatta ad arrivare vivo sulla Terra. Mike ci aveva detto che un uomo dell’età del Professore aveva meno di quaranta probabilità su cento di sopravvivere. Comunque, Prof si sottopose con gioia all’estenuante esercizio, per poter sfruttare al massimo le probabilità che aveva. Che altro dovevo fare se non mettermi pesi addosso e prepararmi a partire e a sostituirlo, nel caso che il vecchio cuore cedesse? Wyoh fece lo stesso nell’eventualità che le circostanze mi impedissero di lasciare la Luna. In realtà lo faceva per condividere le nostre pene. Wyoh usava sempre la generosità invece della logica. Oltre agli affari, il lavoro di Partito e gli esercizi con la gravità, c’era anche il lavoro agricolo. Avevamo perduto tre figli con i recenti matrimoni, acquistando solo due mariti: Frank e Ali. Poi Greg dovette andare a lavorare per la Compagnia Era un passo necessario. Bisognava stare molto attenti nell’assumere personale per i lavori della catapulta. Per molte cose potevamo servirci di personale non iscritto al Partito, ma i posti chiave dovevano essere affidati a compagni tecnicamente competenti quanto politicamente sicuri. Greg avrebbe preferito non andare: la fattoria aveva bisogno di lui e non voleva lasciare la sua chiesa. Tuttavia accettò l’incarico. Dovetti così tornare a fare lo schiavo dei maiali e dei polli, almeno per una parte della giornata. Hans, che è un buon agricoltore, si assunse la direzione della fattoria, facendo il lavoro di due uomini. Le nuove responsabilità preoccupavano Hans. Avrebbero dovuto toccare a me, dato che ero più anziano di lui, ma Hans era più esperto di me nel lavoro dei campi, quindi era inevitabile che succedesse lui a Greg. Io mi limitavo a sostenerlo, approvando sempre le sue decisioni e cercando di dargli una mano nelle poche ore libere che mi restavano. Non avevo più un istante di sosta. Verso la fine di febbraio stavo tornando da un lungo viaggio, Novylen, Tycho-Under e Churchill. Era stato appena completato il nuovo tronco della Metropolitana sotto il Sinus Medii, così andai a Hong Kong Luna… per affari. E ne feci, infatti, potendo ormai garantire il mio intervento in caso di emergenza. Prima, con l’autobus Endsville-Beluthihatchie il viaggio era possibile solo durante il periodo scuro della lunazione, e non avevo mai potuto impegnarmi. In realtà, gli affari erano la copertura di una missione politica. I nostri rapporti con Hong Kong erano stati molto tenui. Wyoh aveva fatto un buon lavoro per telefono. Il secondo membro della sua cellula era il vecchio compagno Clayton, che non solo aveva un certificato negativo negli archivi Ma telefonare non è come parlare a tu per tu. Hong Kong sarebbe dovuta essere il nostro punto di forza. Era meno legata all’Ente perché aveva servizi pubblici indipendenti e perché, fino a poco tempo prima almeno, la mancanza di un mezzo di trasporto sotterraneo aveva reso meno attraente il vendere il grano per la catapulta, inoltre era molto più solida finanziariamente, in quanto le banconote emesse dalla Banca di Hong Kong Luna valevano di più di quelle dell’Ente. Credo che i dollari di Hong Kong non fossero denaro nel senso stretto della parola. L’Ente non li accettava in pagamento, e quando ero andato sulla Terra mi ero dovuto procurare dollari dell’Ente per comprare il biglietto. Però portai con me dollari di Hong Kong, che venivano cambiati sulla Terra quasi alla pari, mentre le banconote dell’Ente non avevano praticamente alcun valore. Fossero o non fossero denaro, i dollari di Hong Kong erano garantiti da onesti banchieri cinesi e non dai quattro burocrati dell’Ente. Cento dollari di Hong Kong equivalevano a 31,1 grammi d’oro, pagabili al portatore alla sede centrale della Banca emittente, dove ne avevano davvero di oro, fatto venire dall’Australia. Oppure si potevano acquistare altri beni: acqua non potabile, acciaio, acqua pesante per le centrali nucleari, prodotti industriali. Si potevano comprare le stesse cose anche con i soldi dell’Ente, ma i prezzi espressi in quest’altra moneta continuavano a cambiare, e sempre in su. Non sono un tecnico di finanza. La volta che Mike tentò di spiegarmi perché, mi venne il mal di testa. Io sapevo soltanto che eravamo tutti felici di mettere le mani su questo denaro non-denaro, mentre accettavamo molto a malincuore i soldi dell’Ente, e non solo perché odiavamo l’Ente. Hong Kong doveva essere il punto di forza del Partito. Invece non lo era. Avevamo deciso che io dovevo affrontare a tu per tu i compagni, nonostante il rischio che avrei corso; avrei dovuto rendere nota la mia identità e un uomo con un braccio sinistro come il mio non riesce facilmente a passare inosservato. Era un rischio che non solo poteva mettere fine alle mie attività, ma poteva permettere all’Ente di risalire a Wyoh, Mum, Greg e Sidris se avessi commesso un errore. Ma chi aveva mai detto che la rivoluzione era un lavoro sicuro al cento per cento? Il compagno Clayton era un giovane giapponese, non troppo giovane in realtà, ma i giapponesi sembrano tutti giovani prima di diventare improvvisamente vecchi. Non era un giapponese puro, dato che aveva anche sangue malese e altro, ma il suo vero nome e le sue abitudini erano giapponesi. Clayton non era stato deportato. I suoi genitori erano venuti volontariamente su una nave, al tempo in cui la Grande Cina consolidava il suo impero terrestre. Nonostante questo, odiava il Governatore con la stessa nostra intensità. Lo incontrai in una sala da tè, l’equivalente dei bar di Luna City, e per due ore parlammo di tutto, meno che di politica. Dopo essersi fatto un’idea di me, mi invitò a casa. L’unica cosa che non mi va dell’ospitalità giapponese è il bagno, stretto e alto fino al mento e terribilmente caldo. Non corsi alcun rischio. Mama-San, la moglie di Clayton, era esperta quanto Sidris in travestimenti, il mio braccio da società è abbastanza convincente, e il kimono copriva la sutura. Incontrai i membri di quattro cellule in due giorni presentandomi come compagno Bork, con indosso kimono e trucco. Se fra loro ci fosse stata una spia, non credo che avrebbe potuto riconoscere in me Manuel O’Kelly. Ero andato là con poche idee chiare, una fila interminabile di cifre e i grafici, e parlai praticamente di una sola cosa: carestia nell’82, cioè entro sei anni. — Voi di Hong Kong siete fortunati, non sarete colpiti per primi. Ma ora che è stata aperta la nuova Metropolitana, vedrete un numero sempre più grande di vostri agricoltori dedicarsi alla coltura di riso e grano e vendere i loro raccolti alla catapulta per il lancio sulla Terra. Verrà anche l’ora della vostra rovina. Rimasero impressionati. La vecchia organizzazione, da quello che potei capire, si affidava alle qualità oratorie di leader, al sentimento e alle musiche patriottiche. Mi limitai a dire: — Così stanno le cose, compagni. Controllate queste cifre, le lascio a voi. Incontrai un compagno separatamente. Era un ingegnere cinese, capace di fabbricare qualsiasi cosa una volta che avesse dato anche una sola occhiata a un nuovo manufatto proveniente dalla Terra. Gli chiesi se avesse mai visto un fucile a raggi laser abbastanza piccolo da poter essere portato a tracolla e imbracciato come un fucile normale. Non ne aveva mai visti. Gli accennai che l’introduzione dei passaporti aveva reso più difficile il contrabbando, da qualche tempo in qua. Ribatté, pensoso, che forse si poteva provare con i gioielli, comunque sarebbe venuto a Luna City la prossima settimana per vedere suo cugino. Gli dissi che lo zio Adam sarebbe stato molto felice di sentire sue notizie. Tutto sommato, fu un viaggio utile. Sulla strada del ritorno mi fermai a Novylen per controllare un cervello elettronico antiquato che avevo installato qualche tempo prima. Rimasi là per la colazione e mi imbattei in mio padre. Eravamo in buoni rapporti, ma questo non impediva che fra una visita e l’altra passassero anche un paio d’anni. Chiacchierammo mangiando un panino e bevendo un bicchiere di birra. Quando mi alzai per andarmene mi disse: — Sono contento di averti visto, Mannie. Viva la Luna libera! Gli feci eco, ero troppo sorpreso per non farlo. Il mio vecchio era l’uomo più cinico del mondo, per quanto riguardava la politica: se osava dire una frase simile in pubblico, era segno che la nostra campagna stava prendendo piede sul serio. Tornai a Luna City molto sollevato e per niente stanco, dato che ero riuscito a dormire durante il viaggio da Torricelli fino a casa. Presi la circonvallazione dalla Stazione Sud, poi scesi fino all’ultimo livello e raggiunsi casa lungo la Bottom Alley, evitando l’affollamento dei corridoi centrali. Prima di entrare in casa, pensai di fare un salto dal giudice Brody, per salutarlo. Brody è un vecchio amico e abbiamo in comune un arto amputato. Dopo aver perso la gamba si era dato alla carriera di giudice, con molto successo. Se due persone portavano una loro lite davanti al giudice Brody e lui non riusciva a convincerle che la sua decisione era giusta, restituiva la parcella pagata e, se loro volevano battersi, arbitrava il duello senza chiedere nessun compenso e continuando a cercare di convincerli di non ricorrere ai coltelli. Non era nel suo ufficio-tribunale, benché ci fosse il suo cappello posato sul tavolo. Molto probabilmente il giudice si trovava in uno dei bar del quartiere. Non avrei mai immaginato, comunque, che a causa dell’assenza del giudice la vita stessa della rivoluzione, entro pochi istanti, avrebbe avuto una svolta fondamentale e che l’occasione della svolta mi sarebbe letteralmente caduta fra le braccia. Mentre lasciavo il tribunale incontrai un gruppo di persone che vi stavano entrando. Tipi di stilyagi, di capelloni. Avevano con loro una ragazza e un adulto. Volevano uccidere l’uomo ed erano venuti dal giudice per ottenere il permesso. |
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